Forti di alcune esperienze concrete UNAS si è attivata nei confronti dell’ISS e delle Segreterie di Stato Sanità ed Industria, per evidenziare una situazione legata a potenziali imprenditori con delle disabilità non particolarmente incompatibili alla tipo di attività svolta. Oggi per i lavoratori subordinati, che si ritrovano in questa situazione sono previsti degli sgravi contributivi dal 70% al 100% in funzione del grado di invalidità (Legge 71/1991), mentre per i titolari di attività individuale nulla è applicato in tal senso, fatto salvo che la norma pensata per i dipendenti – a parere di UNAS - non impedirebbe una analogia di trattamento per gli autonomi. Lo sgravio previsto dalle norme produce un effetto compensativo della ridotta capacità lavorativa conseguente allo status sanitario e - per questo - ancor più fondamentale sarebbe l’applicazione a favore di chi si trovasse nella situazione di risolversi da solo un problema occupazionale che deve avere valenza e sostegno sociale da parte del sistema. UNAS nell’auspicio di una risposta positiva al proprio quesito posto alle Istituzioni, sottolinea l’importanza di trovare una soluzione e di dare parità di trattamento normativo ai cittadini in difficoltà, a prescindere della tipologia di lavoro svolto.