Una famiglia che accoglie al suo interno un familiare con disabilità vede scandire ogni mi- nuto della giornata da necessità e bisogni inimmaginabili per chi vive altre situazioni, ri- chiedendo attenzioni e cure con costi economici elevatissimi.
È dunque grave il fatto che si continui a lasciare indietro chi avrebbe invece più bisogno di essere aiutato. Il pensiero va inevitabilmente a quelle famiglie che hanno a carico disabili, anche mino- renni, e che per essi giustamente percepiscono una pensione sociale. Quando questa pensione, tuttavia, supera i 593,63 euro, automaticamente si è esclusi dall’assegno familiare. Questo rap- presenta a ben vedere una vera e propria ingiustizia visto che in presenza di un figlio con disabili- tà, nella gran parte dei casi almeno un genitore non lavora o fa un lavoro part-time e dunque per quanto l’importo dell’assegno familiare sia piccolo, percepirlo sarebbe di grande aiuto per chi vive una situazione non rosea, non soltanto dal punto di vista economico La norma di riferimento in questo caso è il Decreto 46 del 1986.
“A decorrere dal 1° maggio 1986, l'importo del reddito mensile, di cui all'art. 4 del Decreto 26 aprile 1976 n. 15, oltre al quale non si ha diritto al percepimento degli assegni familiari, viene fissato in un ammontare pari o superiore all'importo della pensione sociale”. Rivedere la normativa è dunque obbligatorio come lo è altresì fare più del possibile per rendere migliore la vita di chi è partito svantaggiato e meriterebbe piuttosto che vedersi togliere diritti, che essi venissero aggiunti. “Inoltre in occasione della giornata Europea della Vita Indipendente del 5 maggio, dedicata alla sensibilizzazione e all'attivismo per i diritti delle persone con disabilità, ricorrenza che offre un'opportunità non di poco conto per promuovere la consapevolezza sull'importanza dell'auto- nomia e dell'autodeterminazione per le persone con disabilità - afferma il Segretario Generale USL, Francesca Busignani - è indispensabile impegnarsi nella promozione di azioni concrete per fare in modo che le persone diversamente abili vivano in una società inclusiva che li tutela e li fa sentire parte attiva e importante della società stessa. Ci sono diversi temi cruciali che si devono dibattere e sviscerare con fervore. L'accessibilità è uno di questi punti centrali di discussione.
Si deve porre l'accento su come ren- dere gli ambienti fisici, i servizi e le tecnologie accessibili a tutte le persone, indipendentemente dalle loro capacità fisiche o cognitive. Questo non riguarda solo la semplice accessibilità, ma an- che l'eliminazione delle barriere che impediscono alle persone con disabilità di partecipare atti- vamente alla società; questo significa non solo fornire accesso agli spazi fisici, ma anche pro- muovere una mentalità aperta e accogliente che consenta a tutti di partecipare pienamente alla vita sociale, economica e culturale. Infine, ma non meno importante, si deve affrontare il tema dei diritti umani. È imprescindibile il di- ritto fondamentale di tutte le persone, indipendentemente dalla loro condizione di disabilità, di godere di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali.
Lo stesso principio viene richiamato nella Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, che sottolinea l'importan- za di rispettare e difendere i diritti di tutti, senza discriminazioni”. Ed è per questo che come USL, oltre a celebrare la giornata Europea della Vita Indipendente, chiediamo con forza che norme vetuste e che non vanno assolutamente nella direzione che si dovrebbe percorrere, vengano riviste al più presto.
Unione Sammarinese Lavoratori - USL