La pandemia ha indubbiamente colpito tutti i Paesi, che si sono trovati nel 2020 ad affrontare una situazione di grave emergenza sanitaria, mettendo in luce diverse fragilità dei sistemi sanitari e, anche San Marino, ne è stato segnato in maniera rilevante. E’ ormai chiaro che San Marino, essendo fuori dall’Unione Europea, necessita di tempi più lunghi per accedere ad aiuti economici, sanitari rispetto ad altri paesi. Per questo occorre muoversi sempre con largo anticipo e con celerità per cercare di non trovarsi ad essere sempre il fanalino di coda nel contesto europeo ed internazionale, con il rischio di compromettere ulteriormente sia il sistema economico che sanitario di San Marino. Al grave disagio della collettività ed in particolare degli operatori sanitari che hanno già pagato un alto tributo di malattia, oltre che di un pesante lavoro, oggi si è aggiunta la preoccupazione per la salute e l’incertezza in merito a diversi aspetti come la copertura vaccinale. L’incertezza che si è respirata fino ad ora rispetto all’avvio della campagna vaccinale ha portato alla acutizzazione del disagio sia fra gli operatori sanitari, i professionisti più esposti e i cittadini. La campagna vaccinale che dovrebbe iniziare a breve, vista la recente firma dell’accordo con l’Italia, prevedendo tempi lunghi di realizzazione ed esiti ancora incerti dovrà comunque essere accompagnata dalla scrupolosa osservanza delle misure già disposte: in una realtà piccola come la nostra, non dovrebbe essere difficile raggiungere gli obiettivi prefissati, con una adeguata organizzazione e collaborazione di tutti, nell’interesse supremo della collettività. Altra situazione preoccupane riguarda la RSA la Fiorina in quanto, nonostante alcuni chiarimenti ricevuti durante l’incontro avvenuto la scorsa settimana, rimangono aperti ancora diversi interrogativi che richiedono immediate risposte. Alla crisi economica già presente, si è aggiunta quella sanitaria a cui ha conseguito un ulteriore aggravamento del sistema economico del Paese; in un tal contesto è comprensibile che in Congresso di Stato siano state prese decisioni difficili e sofferte, ciò nonostante alcune scelte potevano sicuramente essere assunte diversamente e con una maggiore compartecipazione delle forze sociali, economiche e politiche. Quello che è mancato, oltre alla messa in campo di ulteriori aiuti fattivi alle famiglie, ai lavoratori e alle realtà economiche, è una “vera” condivisione delle principali scelte strategiche per il prossimo futuro nonché una “puntuale” informazione su quanto deciso. Non è più il tempo delle sole enunciazioni e promesse; il 2021 deve essere l’anno della concretezza, della trasparenza e della condivisione, solo così potremo superare uniti questa crisi ed uscirne più forti di prima.
La Segreteria USL