Il decreto n.63-2020 ha previsto l’introduzione di aiuti economici alle famiglie che si trovano in stato di difficoltà, garantendo ai nuclei famigliari residenti un reddito minimo mensile di 580€ a nucleo, l’importo è maggiorato di 150€ per il coniuge o per convivente more uxorio o per il contraente l’unione civile, di 50€ per ogni altro convivente del nucleo famigliare e del 50% del canone mensile di affitto dell’unità abitativa di residenza. Ovviamente vediamo con favore l’introduzione di tale forma di sostegno economico , fortemente voluta da USL, per le famiglie che in questa situazione di emergenza devono far fare i conti con gravi problemi economici, anche se non l’abbiamo condiviso nel suo complesso, come ad esempio nella parte in cui vengono escluse dal beneficio le persone che detengono somme di denaro o strumenti finanziari pari o superiori a 6mila euro presso istituti di credito e finanziari, in quanto troviamo legittimo conservare una esigua cifra di risparmi personali per far fronte a qualsiasi tipo di spesa o uscita straordinaria che potrebbe sopraggiungere nell’arco dei prossimi difficili mesi. Sarà, quindi, doverosa una valutazione rispetto alla sufficienza di tali risorse, ma ci teniamo in ogni caso a ribadire l’apprezzamento verso l’operato del Governo che ha messo in campo queste misure di sostegno in tempi relativamente brevi. In merito, invece, al permesso parentale straordinario per nuclei familiari l’Unione Sammarinese dei Lavoratori deve evidenziare come la misura si dimostra non solo insufficiente ma anche di difficile applicazione. Il monte ore previsto di 150 ore per ogni nucleo familiare, e non per ogni singolo genitore, non è adeguato per fronteggiare le difficoltà familiari relative alla sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole. Inoltre, qualora vi sarà una auspicabile ripresa delle varie attività economiche temiamo che ai lavoratori non verrà lasciata ampia possibilità di usufruire delle ferie, vista la necessità di recuperare le attività arretrate, per cui riteniamo intervenire per estendere tale misura. Infine riteniamo doveroso intervenire in merito alla indennità di malattia visti i contenuti del Decreto n. 62 e del successivo errata corrige. Sull’argomento, per non alimentare polemiche, ci limiteremo a poche osservazioni: con la nuova disposizione si trattano le medesime situazioni in maniera profondamente diversa a seconda che un soggetto ricada nel decreto 62 (per il quale varranno le regole ordinarie) oppure ricada nei precedenti Decreti (con percentuali notevolmente ridotte); riteniamo sia una scelta non ammissibile, una differenziazione profondamente discriminatoria alla quale ci opporremo con forza. Non solo, la disposizione non tutela adeguatemene coloro che nella prima fase dell’emergenza, forse la più difficile, si sono trovati in prima linea quali i dipendenti dell’ISS, le forze dell’ordine e la Protezione Civile ai quali, se si mantenesse lo status attuale, sarebbe erogata un indennità di malattia con percentuali ridotte. Occorre, pertanto, riaprire immediatamente un confronto con le OO.SS. per trovare la soluzione più condivisa e tutelante per tutti.
Usl