Un uomo solo al comando. Si potrebbe riassumere così la carriera politica di Gabriele Gatti, il sammarinese più conosciuto oltre confine - non a caso la notizia del suo arresto è stata trattata da tutti gli organi di informazione. Considerato fino a pochi anni fa l'uomo più potente della Repubblica, ha fatto e disfatto governi per quasi 30 anni. Temuto da amici e avversari, mise in pratica il consiglio che gli diede a suo tempo Giulio Andreotti: "se vuoi che San Marino conti qualcosa falle acquistare un ruolo internazionale". Così, dalla Segreteria di Stato per gli affari esteri - che occupò ininterrottamente dall'86 al 2002 - tenne a battesimo l'ingresso della Repubblica nel Consiglio d'Europa, alle Nazioni Unite, nel Fondo Monetario Internazionale. L'ultimo incarico istituzionale di Gatti risale al 1 ottobre 2011, quando divenne Capitano Reggente in coppia con Matteo Fiorini. E, per la prima volta, la cerimonia di insediamento registrò contestazioni silenziose contrassegnate da cartelli e striscioni con lo slogan "non mi rappresenti". Si era dimesso circa un anno prima dall'incarico di Segretario di Stato per le finanze. Un addio arrivato al termine di un periodo di tensioni nate dopo i difficilissimi rapporti con l'Italia e la speranza che l'uscita di scena di un personaggio così "ingombrante" avrebbe accellerato il percorso di riavvicinamento e la firma dell'accordo contro le doppie imposizioni fiscali. E' stato in assoluto "l'uomo forte" del partito democratico cristiano e dei governi che si sono succeduti per circa un ventennio. Nella dc entra nel 1974. 10 anni dopo diventa segretario e riporta il suo partito alla guida del paese creando un governo di compromesso storico con il partito comunista. Entra in Congresso di Stato e ci resta come Segretario agli esteri, per 16 anni. Nel 2012 è stato più volte menzionato nella relazione conclusiva della Commissione di inchiesta sul fenomeno delle infiltrazioni della Criminalità organizzata. 3 anni dopo, e siamo agli inizi di quest'anno, il suo nome torna nelle conclusioni della Commissione di inchiesta chiamata a verificare le responsabilità politiche e amministrative legate alla vicenda Cassa di Risparmio.
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