Gabriele Gatti è stato arrestato questa mattina, l'accusa va dal riciclaggio all'associazione a delinquere.
Alle 6.45 ha chiamato il suo avvocato difensore, Filippo Cocco, mentre in casa sua era in corso una lunga perquisizione. Alle 8.30, accompagnato da una panda gialla, Gabriele Gatti ha varcato la soglia del carcere dei Cappuccini, come prima di lui hanno fatto, oltre un anno fa, gli altri big della politica, ex Segretari di Stato Claudio Podeschi e Fiorenzo Stolfi. Le accuse che hanno portato in carcere l'altro pezzo da novanta della storia politica sammarinese, se saranno confermate, sono assai gravi: dal riciclaggio all'associazione a delinquere. Subito dopo l'arresto, giravano voci incontrollate e insistenti sulla immediata concessione di arresti domiciliari, voci peraltro mai confermate e smentite dai fatti.
Gatti, fino a prova contraria, è in carcere. Il Tribunale non parlerà fino a lunedì, almeno con note ufficiali. Ai Cappuccini, verso le 14, è entrato un medico dell'Iss che non ci ha spiegato il motivo della sua presenza, potrebbe anche essere una visita di routine al nuovo detenuto. Che il tribunale stesse indagando da tempo su Gatti era cosa risaputa, a maggio emerse la notizia di verifiche patrimoniali e bancarie. La notizia dell'arresto è stata battuta dall'agenzia Ansa alle 9, prontamente ripresa, quasi integralmente, dai principali network e quotidiani nazionali italiani. Nei lanci i fatti riportati sono gravi, si parla di una speculazione da 60 miliardi di vecchie lire sui Tavolucci, il complesso di uffici pubblici a Borgo dove ha sede lo stesso tribunale, e di registrazioni audio, dove alcuni personaggi, tra i quali ci sarebbe appunto anche Gatti, avrebbero parlato di attentato alla libertà dei giudici, e di creare false piste per gettare discredito sui magistrati. Accusa smentita categoricamente dall'avvocato Cocco. Altra ipotesi è che ci fosse pericolo di reiterazione del reato, e per questo sarebbe scattato l'arresto. Certezze se ne avranno solo nei prossimi giorni. E lunedì inizia il processo Mazzini: 21 imputati alla sbarra tra cui proprio gli ex Segretari di Stato Podeschi e Stolfi.
Francesca Biliotti
Alle 6.45 ha chiamato il suo avvocato difensore, Filippo Cocco, mentre in casa sua era in corso una lunga perquisizione. Alle 8.30, accompagnato da una panda gialla, Gabriele Gatti ha varcato la soglia del carcere dei Cappuccini, come prima di lui hanno fatto, oltre un anno fa, gli altri big della politica, ex Segretari di Stato Claudio Podeschi e Fiorenzo Stolfi. Le accuse che hanno portato in carcere l'altro pezzo da novanta della storia politica sammarinese, se saranno confermate, sono assai gravi: dal riciclaggio all'associazione a delinquere. Subito dopo l'arresto, giravano voci incontrollate e insistenti sulla immediata concessione di arresti domiciliari, voci peraltro mai confermate e smentite dai fatti.
Gatti, fino a prova contraria, è in carcere. Il Tribunale non parlerà fino a lunedì, almeno con note ufficiali. Ai Cappuccini, verso le 14, è entrato un medico dell'Iss che non ci ha spiegato il motivo della sua presenza, potrebbe anche essere una visita di routine al nuovo detenuto. Che il tribunale stesse indagando da tempo su Gatti era cosa risaputa, a maggio emerse la notizia di verifiche patrimoniali e bancarie. La notizia dell'arresto è stata battuta dall'agenzia Ansa alle 9, prontamente ripresa, quasi integralmente, dai principali network e quotidiani nazionali italiani. Nei lanci i fatti riportati sono gravi, si parla di una speculazione da 60 miliardi di vecchie lire sui Tavolucci, il complesso di uffici pubblici a Borgo dove ha sede lo stesso tribunale, e di registrazioni audio, dove alcuni personaggi, tra i quali ci sarebbe appunto anche Gatti, avrebbero parlato di attentato alla libertà dei giudici, e di creare false piste per gettare discredito sui magistrati. Accusa smentita categoricamente dall'avvocato Cocco. Altra ipotesi è che ci fosse pericolo di reiterazione del reato, e per questo sarebbe scattato l'arresto. Certezze se ne avranno solo nei prossimi giorni. E lunedì inizia il processo Mazzini: 21 imputati alla sbarra tra cui proprio gli ex Segretari di Stato Podeschi e Stolfi.
Francesca Biliotti
Riproduzione riservata ©