Un allievo Guardia di Rocca accusato di colposa omissione di cautele nella custodia delle armi è stato assolto per insufficienza di prove, così come richiesto dal Procuratore del Fisco. I fatti al centro del procedimento accaddero a Galazzano, il 26 maggio del 2017, in un laboratorio di falegnameria. Una donna, accorsa sul luogo in cui il compagno si era da poco tolto la vita, riuscì a sfilare la pistola glock calibro 9 all'allievo di Guardia di Rocca e la utilizzò per togliersi la vita a sua volta. La scena era stata documentata da un video ripreso dalle telecamere a circuito chiuso dell'azienda. In aula è stata simulata la sottrazione dell'arma dalla fondina per capire come sia stato possibile ed è emerso che, compiendo rapidamente alcune manovre ben precise, l'arma può potenzialmente essere sottratta da terze persone. Tenere o meno l'arma col colpo in canna – ha testimoniato un collega dell'imputato – è una scelta discrezionale dei singoli e non esistono disposizioni scritte in materia.
l.s.
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