Il problema a monte è che in Italia la legge sulla canapa industriale del 2016 non norma la commercializzazione ma solo la produzione. Per questo la sentenza della Cassazione che annulla il sequestro nei confronti di un 28enne di Macerata titolare di un cannabis shop segna un nuovo capitolo nella giurisprudenza del fenomeno. “Purché il principio attivo Thc sia inferiore allo 0,6%”: visto che entro quel limite si può coltivare canapa, allora l'azienda produttrice può commercializzare prodotti con la stessa soglia, senza che siano considerati sostanza stupefacente”. La motivazione della sentenza non blocca il braccio di ferro: gli inquirenti annunciano che la stretta della polizia proseguirà a suon di sequestri, secondo il principio che vendere sostanza che poi potrebbe essere fumata, con qualsiasi livello Thc, è illegale.
Il vero problema dunque è che i giudici si trovano a decidere di casi che andrebbero normati a monte ed è per questo che San Marino, dove il dibattito sulla cannabis nei mesi scorsi è stato molto acceso, sta seguendo con attenzione l'evolversi della situazione. Il Titano, che ha recentemente bocciato la proposta di RETE di legalizzazione totale della cannabis in via sperimentale, ha iniziato da qualche anno l'iter per la regolamentazione di quella terapeutica: il contenuto, anche dopo il percorso di revisione dell'OMS, è in un documento stilato dalla commissione composta da Iss, Ugraa e Esteri, già portato all'attenzione del ministero della Sanità di Roma, nel corso di un incontro durante il quale San Marino ventilò la possibilità di coltivare la cannabis necessaria al fabbisogno terapeutico dei malati italiani. In attesa del prossimo confronto con l'Italia, il Segretario Santi ha riconvocato il tavolo qui a San Marino, che si riunirà entro la prossima settimana per affrontare l'argomento cannabis nel suo complesso. Prioritaria la modifica della legge, visto che a San Marino è perseguibile penalmente il solo possesso.
s.b
Il vero problema dunque è che i giudici si trovano a decidere di casi che andrebbero normati a monte ed è per questo che San Marino, dove il dibattito sulla cannabis nei mesi scorsi è stato molto acceso, sta seguendo con attenzione l'evolversi della situazione. Il Titano, che ha recentemente bocciato la proposta di RETE di legalizzazione totale della cannabis in via sperimentale, ha iniziato da qualche anno l'iter per la regolamentazione di quella terapeutica: il contenuto, anche dopo il percorso di revisione dell'OMS, è in un documento stilato dalla commissione composta da Iss, Ugraa e Esteri, già portato all'attenzione del ministero della Sanità di Roma, nel corso di un incontro durante il quale San Marino ventilò la possibilità di coltivare la cannabis necessaria al fabbisogno terapeutico dei malati italiani. In attesa del prossimo confronto con l'Italia, il Segretario Santi ha riconvocato il tavolo qui a San Marino, che si riunirà entro la prossima settimana per affrontare l'argomento cannabis nel suo complesso. Prioritaria la modifica della legge, visto che a San Marino è perseguibile penalmente il solo possesso.
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