Si è conclusa in circa 3 ore la prima udienza dell'appello del Conto Mazzini, che si è svolta al Concordia per consentire il rispetto delle norme di sicurezza. Questa prima udienza di secondo grado di un processo che ha visto imputate 21 persone e condannati tra gli altri 8 ex segretari di Stato e 5 ex Capitani Reggenti era stato inizialmente fissato per il 14 ottobre, poi saltato per la mancata presa d'atto della nomina di due giudici d'appello. Nuovamente fissato per il 14 maggio, è slittato ad oggi a causa della pandemia.
Nessuno degli imputati appellanti era presente, soltanto gli avvocati. Nessun sammarinese è venuto ad assistere, benché si tratti di un processo pubblico. Questa prima udienza, tuttavia, è stata piuttosto tecnica, “di smistamento”. Da sottolineare solo la richiesta che Giuseppe Roberti (condannato a 9 anni in primo grado) ha fatto tramite i suoi legali: essere ascoltato nel corso del processo ma da remoto, poiché varcare il confine potrebbe a suo dire tradursi in un rischio per la sua libertà personale per l'ipotesi di una attuale sussistenza di un provvedimento restrittivo emesso nei suoi confronti. L'avvocato Stefano Pagliai ha invece chiesto lo stralcio della posizione di una dei suoi assistiti, Bjliana Baruca, per motivi di salute.
Nell'aprire un processo così imponente, dai “nervi scoperti”, il giudice Francesco Caprioli ha tentato di alleggerire richiamandosi al nome del cinema teatro “speriamo sia davvero il luogo della Concordia, ma sarà difficile” e nello stesso tempo si è augurato, visto che evoca anche il nome di un famoso naufragio, che non ci sia rischio di affondare contro qualche scoglio. Il primo in realtà si è rivelato il calendario delle udienze: Il giudice ha infatti proposto 11 udienze concentrate nel mese di settembre, gli avvocati hanno chiesto un calendario più “diluito”. In ogni caso la prima udienza è stata fissata per il 7 settembre alle 9.