L'incendio è divampato dal materiale stoccato sotto la tettoia, nel retro esterno dell'azienda Spac, affittato all'Ali Parquet. Questo è certo, ma in quel punto non ci sono impianti o quadri elettrici e si8 esclude il corto circuito. Non ci sono altri oggettivi elemento di rischio per l'autocombustione e scavalcare il recinto dell'azienda è piuttosto facile. Quindi, a rigor di logica, vien da pensare che qualcuno abbia volutamente appiccato il fuoco. Per capire come siano ansate le cose il magistrato inquirente Manlio Marsili ha nominato un perito. Non sarebbero state trovate, tuttavia, tracce di un innesco. La Polizia Civile ha già interrogato i due dipendenti della Spac e si valutano le immagini delle telecamere esterne di sorveglianza poste nelle vicinanze a partire da quelle della agenzia della Banca di San Marino. Nel briefing con la comandante della Polizia Civile Albina Vicini il Capo della Protezione Civile Fabio Berardi ha confermato che dagli accertamenti effettuati dal Servizio Prevenzione Iss e dai tecnici dell'Arpa Emilia Romagna non è emersa contaminazione tossica dell'aria e delle acque e la combustione dei materiali bruciati non avrebbe liberato diossina.
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