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Indagini su Antonio Di Fazio: Poliambulatorio "SH" di Falciano esprime fiducia nell'oncologa sorella dell'imprenditore

Ordine dei Medici di San Marino: "Reperite le informazione sul caso, effettueremo gli opportuni approfondimenti”

27 mag 2021
Indagini su Antonio Di Fazio: Poliambulatorio "SH" di Falciano esprime fiducia nell'oncologa sorella dell'imprenditore
Indagini su Antonio Di Fazio: Poliambulatorio "SH" di Falciano esprime fiducia nell'oncologa sorella dell'imprenditore

"Siamo orgogliosi di avere un medico come la dottoressa Maria Rosa Di Fazio in questa struttura”: parole di fiducia quelle espresse dall'amministratore del Poliambulatorio “SH” di Falciano, Fabrizio De Biagi, nei confronti dell'oncologa citata nelle scorse ore dalla stampa italiana. Suo fratello è Antonio Di Fazio: imprenditore del settore della farmaceutica arrestato lo scorso venerdì con l'accusa di aver narcotizzato con tranquillanti e violentato una studentessa universitaria lo scorso marzo.

Si sta approfondendo anche un possibile ruolo della dottoressa: sempre in base alle ricostruzioni, avrebbe scritto lei le ricette delle benzodiazepine poi usate dal fratello per stordire le vittime. “Siamo felici di averla con noi – aggiunge il responsabile della clinica privata sammarinese – e che abbia voluto risiedere in territorio. Abbiamo cercato una figura come la sua a lungo”.




Diverse le giovani sentite negli ultimi giorni dalla pm Alessia Menegazzo e dalla procuratrice aggiunta Maria Letizia Mannella, tanto che si parla di sette possibili vittime dell'imprenditore. L'oncologa avrebbe spiegato di aver preparato, in realtà, le ricette per un genitore. Sentita dagli inquirenti, ha comunque difeso il fratello. Si aspettano, dunque, gli approfondimenti per chiarire come siano andati i fatti. L'Ordine dei Medici di San Marino, che ha l'oncologa tra i suoi iscritti, interviene con una breve dichiarazione. “Reperite le informazione sul caso – scrive – effettueremo gli opportuni approfondimenti”.

Tornando all'inchiesta, l'uomo avrebbe tenuto segregate ragazze anche per settimane. Si parla di una presunta “rete” per selezionare le donne. E sono diverse le piste investigative che si stanno seguendo, coinvolgendo anche la Direzione distrettuale antimafia.





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