L’unica cosa che si esclude per il momento è la rapina, visto che non è stato toccato il portafoglio né le chiavi della bicicletta, chiusa con lucchetto e poco distante dal corpo del giovane, notato da alcuni passanti nella notte in zona via Coletti, a Rimini. Nel borsellino, il 27enne senegalese da anni in Italia, senza precedenti e con regolare permesso di soggiorno, aveva solo 20 euro: fino a 10 giorni fa lavorava come aiuto cuoco in un noto ristorante del lungomare di Rimini ed inviava regolarmente soldi in Senegal, dove vive la moglie, sposata qualche mese fa. “Era in Italia da diversi anni, con il padre ed il fratello, un ragazzo bravo che non ha mai dato problemi” fa sapere la comunità senegalese a Rimini.
Ad un primo esame è morto per un trauma alla parte alta del corpo, forse un colpo di pistola, ma sarà l’autopsia a stabilire con certezza le cause. Le indagini, coordinate dal pm Paolo Gengarelli, sono affidate alla squadra mobile di Rimini. Tracce di sangue sono state trovate vicino al corpo e sotto la panchina. Probabile che si trovasse seduto li quando è stato colpito, E che avesse in mano il cellulare, poi trovato ai piedi della panchina.
Ad un primo esame è morto per un trauma alla parte alta del corpo, forse un colpo di pistola, ma sarà l’autopsia a stabilire con certezza le cause. Le indagini, coordinate dal pm Paolo Gengarelli, sono affidate alla squadra mobile di Rimini. Tracce di sangue sono state trovate vicino al corpo e sotto la panchina. Probabile che si trovasse seduto li quando è stato colpito, E che avesse in mano il cellulare, poi trovato ai piedi della panchina.
Riproduzione riservata ©