Prima udienza nel pomeriggio per il processo al cesenate Giorgio Manuzzi – presente in aula - accusato di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e per false dichiarazioni a pubblico ufficiale. L'indagine sammarinese si aprì, nel 2012, in seguito ad una rogatoria proveniente dalla Procura di Forlì che chiedeva un ingente sequestro di documentazione alla “Seven Eleven” di Rovereta. Secondo gli inquirenti italiani e sammarinesi, ingenti somme venivano occultate o sottratte al fisco attraverso un fitto giro di fatturazioni per operazioni inesistenti, tra società sammarinesi e italiane, facenti capo all'imputato. Il commissario della legge Battaglino ha ammesso la costituzione parte civile dello stato sammarinese e ha rigettato le eccezioni della difesa di Manuzzi, che aveva ipotizzato la prescrizione e chiesto il rinvio in istruttoria. Respinta anche l'eccezione basata sul principio del “ne bis in idem”. Sfoltita la lista di 38 testimoni presentata inizialmente dalla difesa. Ne verrà sentito non piu' di uno, per ogni società coinvolta, nell'udienza del prossimo 11 aprile che comincerà alle 8.30 e proseguirà anche nel pomeriggio. La vicenda “Seven Eleven”, che vede imputato il solo Manuzzi, ebbe una notevole eco mediatica nell'aprile 2012 anche perchè ci fu una perquisizione nello studio del segretario dc Marco Gatti che tuttavia non venne indagato e oggi - come confermato dal difensore di Manuzzi, l'avvocato Alberto FRancini - non figura nella corposa lista testimoni.
l.s.
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