Una mitragliatrice Skorpion calibro 7.65 browning con munizioni e in buono stato è stata sequestrata a Ravenna dalla polizia nell'ambito delle indagini della Dda di Bologna che hanno portato finora all'arresto di 8 persone e al sequestro di 3,7 kg di cocaina, di una pistola semiautomatica Astra calibro 45 carica e di un revolver calibro 38 con sei munizioni, clandestino perché non catalogato in Italia. L'Astra è stata recuperata sotto casa, in provincia di Forlì, di un pregiudicato del posto al quale alcuni della banda presumibilmente composta dagli arrestati volevano tendere un agguato, perché lo credevano autore della soffiata che il 15 novembre aveva portato a Ravenna all'arresto di uno dei loro presunti capi, un 62enne ravennate. Mentre il revolver era stato recuperato a Ravenna il 25 novembre nel controsoffitto di un capannone in disponibilità a un 35enne ravennate incensurato e con impiego al quale secondo l'accusa, proprio in ragione del sua immagine senza sospetti, spettava il compito di nascondere le armi. Stando alle intercettazioni, a questo punto all'appello manca ancora almeno una 7.65. Oltre ai due ravennati, della banda avrebbero fatto parte anche un 46enne di Lucera (Foggia) ma residente a Ravenna e altro presunto capo; altri due foggiani di 26 e 47 anni originari di San Severo e di Sannicandro Garganico, ma entrambi domiciliati a Ravenna e quest'ultimo sorvegliato speciale; un 28enne albanese domiciliato a Villanova di Ravenna; un altro ravennate di 55 anni rintracciato a Città di Castello (Perugia) assieme alla fidanzata, con circa 50 grammi di cocaina, anche grazie alla locale questura. L'accusa fin qui formulata è di associazione per delinquere finalizzata alla detenzione di droga e aggravata dalla disponibilità di diverse armi con le quali, secondo la squadra Mobile ravennate, il gruppo cercava di affermare la propria supremazia nella città romagnola. La mitraglietta, in quanto arma da guerra - sulla quale sono in corso accertamenti della Scientifica e che era stata indicata nei dialoghi intercettati come pezzo risolutivo da usare contro il pregiudicato forlivese - potrebbe ora aggravare le posizioni degli accusati.
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