Particolarmente delicata l'indagine che ha impegnato i carabinieri a Riccione, dopo una denuncia sporta da un orafo della Perla Verde il pomeriggio dell'ultimo dell'anno, relativa all'ammanco di un girocollo in oro bianco dal valore di 10 mila euro. I sospetti dei militari erano da subito caduti sui 4 dipendenti, perché il gioiello in questione era custodito in una cassaforte secondaria, alla quale solo loro avevano accesso, e perché l'orafo aveva dichiarato di avere notato da mesi ammanchi in oro mai denunciati in quanto mai certo dell'autore. Dopo le perquisizioni domiciliari, i carabinieri sono passati a controllare tutti i negozi compro oro di Riccione: in due di essi è stato trovato il nominativo di una dipendente, una donna riccionese di 50 anni, attorno alle quale piano piano si è stretto il cerchio delle indagini. La donna è stata arrestata per furto. In tutto la merce rubata, dal settembre 2011 al dicembre 2012, si aggira attorno ad un valore di 50 mila euro.
Mentre i carabinieri di Riccione erano sulle tracce della commessa poco affidabile della gioielleria della Perla Verde, i colleghi di Rimini erano alle prese con una particolare vicenda di stalking condominiale. Un uomo di 62 anni, pensionato, rendeva infatti la vita impossibile alle famiglie che che come lui abitavano in una palazzina in via Marte. Piazzate sul pianerottolo, telefonate a tutte le ore, rumori molesti di giorno e di notte, minacce gridate al citofono. I condomini erano a tal punto spaventati da temere di uscire di casa per incontrarlo. Il pensionato dovrà rispondere di atti persecutori e non potrà più comunicare con le persone che ha offeso né potrà più usare le aree comuni della palazzina.
Mentre i carabinieri di Riccione erano sulle tracce della commessa poco affidabile della gioielleria della Perla Verde, i colleghi di Rimini erano alle prese con una particolare vicenda di stalking condominiale. Un uomo di 62 anni, pensionato, rendeva infatti la vita impossibile alle famiglie che che come lui abitavano in una palazzina in via Marte. Piazzate sul pianerottolo, telefonate a tutte le ore, rumori molesti di giorno e di notte, minacce gridate al citofono. I condomini erano a tal punto spaventati da temere di uscire di casa per incontrarlo. Il pensionato dovrà rispondere di atti persecutori e non potrà più comunicare con le persone che ha offeso né potrà più usare le aree comuni della palazzina.
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