Il marocchino di 30 anni che sabato pomeriggio aveva aggredito una poliziotta a pugni in faccia in un parco pubblico a Rimini è già tornato in libertà: processato per direttissima, assistito dall'avv.Andrea Morri, ha chiesto i termini a difesa. Il giudice ha convalidato l'arresto ma senza la misura restrittiva in carcere e non ha disposto alcuna misura restrittiva come l'obbligo di firma. L'udienza è stata aggiornata al 19 dicembre. Intanto continua la caccia agli altri complici dello straniero presenti al momento dell'aggressione, che sono riusciti a scappare. L'agente 48enne, assistente capo della polizia di Stato, sposata e madre di due figli, era intervenuta per difendere alcune donne dell'Est Europa che, sedute in un gazebo del parco Cervi, venivano molestate da tre nordafricani. Dopo un primo invito ai tre stranieri di allontanarsi, la donna si è qualificata come poliziotta. Uno di loro è scappato mentre gli altri due l'hanno aggredita. In particolare, il 30enne che poi è stato arrestato poco dopo dai carabinieri l'aveva colpita in faccia con due pugni. La poliziotta, portata in ospedale, in un primo momento aveva temuto una frattura al naso. Con grande coraggio, la 48enne - che fra l'altro era fuori servizio - non aveva esitato a difendere le donne molestate. La violenta aggressione è avvenuta proprio nel giorno, il 29 novembre, in cui si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
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