Schiavo dei videopoker e manesco con moglie e figlia: un pensionato è stato allontanato da casa dai carabinieri e denunciato per maltrattamenti in famiglia. Il 61enne dipendente statale a riposo, di origine napoletana, ma residente a Rimini, non potrà avvicinarsi più di 300 metri ai familiari e dovrà versare alla moglie metà della pensione di circa 1.500 euro mensili. La misura è stata disposta dal Gip del Tribunale di Rimini dopo l'esposto della consorte, cieca da un occhio, e dalla figlia anch'ella non vedente, dopo anni di vessazioni subite. La coppia, sposata da 42 anni, ha vissuto fasi alterne in cui l'uomo - stando alla denuncia della donna - ha però sempre usato violenza fisica e psicologica nei loro confronti. Una situazione familiare difficile che si è aggravata con la dipendenza psicologica dell'uomo nei confronti del gioco che in poco tempo l'ha portato a sperperare quasi 100mila euro. Dallo scorso giugno, poi, il 61enne aveva iniziato a giocarsi tutta la pensione alle slot machine, aveva dato fondo ai risparmi di famiglia, arrivando anche a chiedere soldi in prestito. In un contesto di esasperazione, le violenze su moglie e figlia erano aumentate e nonostante gli interventi dei carabinieri, l'uomo non aveva cambiato atteggiamento. Dopo aver messo in contatto le due donne con le volontarie dell'associazione contro la violenza sulle donne 'Rompi il Silenzio', con i servizi dell'assessorato alle Pari Opportunità della provincia di Rimini e con gli esperti dell'Ausl del progetto Dafne, i carabinieri hanno denunciato il 61enne all'autorità giudiziaria che ha disposto la misura restrittiva per maltrattamenti in famiglia.
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