Se si avvicinerà alla nipote finirà in carcere. Lo ha stabilito il giudice per le indagini preliminari con un provvedimento coercitivo notificato dai carabinieri di Rimini ad un 73enne, denunciato dalla nipote 31enne per violenza sessuale. L'uomo, stando alle risultanze delle indagini dei militari, partite all'inizio di giugno dopo la segnalazione della vittima, pretendeva dalla ragazza favori sessuali come ricompensa di averle ceduto un appartamento. La donazione dell'appartamento nel centro città, dove la nipote esercita la sua attività da libera professionista e che si trova al piano superiore rispetto alla casa dello zio, nella mente del 73enne era un buon motivo per cedere alle pretese sessuali. Era dall'agosto dello scorso anno che lo zio, inventando scuse, si introduceva nello studio quasi ogni giorno, molestando la nipote, toccandola e pretendendo con insistenza favori sessuali. All'ennesimo episodio, dopo un anno di pazienza, lo scorso giugno la donna ha deciso di denunciare lo zio. Quando le testimonianze raccolte dai militari hanno confermato le accuse della nipote è scattata la denuncia in Procura. Il gip ha quindi emesso il provvedimento secondo cui lo zio non può più avvicinarsi allo studio ed all'abitazione della nipote, telefonarle, intrattenersi nelle parti comuni dello stabile.
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