In Tribunale domani riprende il processo nei confronti di un uomo che spiava la collega sammarinese nel bagno. Giovedì a Rimini torna invece Criminal Minds
Nella prima udienza in realtà c'era stato subito un rinvio, causa assenza del difensore dell'imputato. Costui è un italiano di Pietracuta, accusato di aver piazzato microcamere nel bagno dell'azienda dove lavorava, a San Marino, per spiare nell'intimità la sua unica collega di sesso femminile, una sammarinese. L'avevano scoperto casualmente: aveva lasciato il lavoro, e i suoi colleghi si erano accorti dei tanti e tanti file scaricati sul pc: non erano documenti di lavoro, bensì il frutto di almeno 7 mesi di spiate. Al Tribunale di Rimini invece riprende giovedì la terza udienza del processo nato dall'inchiesta Criminal Minds, che tra i suoi indagati vedeva anche Marco Bianchini, ex titolare della Karnak, accusato di ricettazione. Con lui, l'imprenditore anconetano Claudio Vitalucci, Riccardo Ricciardi, Bruno Platone, Roberto Fonti, Nicola Zaccheroni e Daniele Tosi. L'indagine era stata suddivisa in diversi tronconi e la posizione di Vitalucci stralciata per una nuova istruttoria, ma già lo scorso giugno si ipotizzava che, una volta finita, questa parte potesse essere riunita al procedimento principale, proprio in questa nuova udienza del 5 dicembre. Sempre giovedì si decideranno le prossime tappe del procedimento. La corte aveva affidato un incarico al perito di trascrivere tutte le intercettazioni telefoniche: aveva tre mesi di tempo, in teoria già scaduti. A San Marino invece c'erano tanti punti da chiarire: per quanto emerso finora, si erano verificate reciproche intimidazioni tra gli imprenditori Vitalucci e Bianchini, affiancati dai rispettivi guardaspalle. Di questi e di altri fatti parlava anche il famigerato “memoriale Vargiu”, redatto dall'investigatore privato che sul Titano era titolare dell'agenzia di investigazioni Cio.
Francesca Biliotti
Nella prima udienza in realtà c'era stato subito un rinvio, causa assenza del difensore dell'imputato. Costui è un italiano di Pietracuta, accusato di aver piazzato microcamere nel bagno dell'azienda dove lavorava, a San Marino, per spiare nell'intimità la sua unica collega di sesso femminile, una sammarinese. L'avevano scoperto casualmente: aveva lasciato il lavoro, e i suoi colleghi si erano accorti dei tanti e tanti file scaricati sul pc: non erano documenti di lavoro, bensì il frutto di almeno 7 mesi di spiate. Al Tribunale di Rimini invece riprende giovedì la terza udienza del processo nato dall'inchiesta Criminal Minds, che tra i suoi indagati vedeva anche Marco Bianchini, ex titolare della Karnak, accusato di ricettazione. Con lui, l'imprenditore anconetano Claudio Vitalucci, Riccardo Ricciardi, Bruno Platone, Roberto Fonti, Nicola Zaccheroni e Daniele Tosi. L'indagine era stata suddivisa in diversi tronconi e la posizione di Vitalucci stralciata per una nuova istruttoria, ma già lo scorso giugno si ipotizzava che, una volta finita, questa parte potesse essere riunita al procedimento principale, proprio in questa nuova udienza del 5 dicembre. Sempre giovedì si decideranno le prossime tappe del procedimento. La corte aveva affidato un incarico al perito di trascrivere tutte le intercettazioni telefoniche: aveva tre mesi di tempo, in teoria già scaduti. A San Marino invece c'erano tanti punti da chiarire: per quanto emerso finora, si erano verificate reciproche intimidazioni tra gli imprenditori Vitalucci e Bianchini, affiancati dai rispettivi guardaspalle. Di questi e di altri fatti parlava anche il famigerato “memoriale Vargiu”, redatto dall'investigatore privato che sul Titano era titolare dell'agenzia di investigazioni Cio.
Francesca Biliotti
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