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Ritrovate ossa sotto la chiesa di Domagnano. Non si esclude che possano risalire a prima del 1800

di Maria Letizia Camparsi
14 lug 2020
Nel servizio l'intervista a Marino Vicini
Nel servizio l'intervista a Marino Vicini

Cantiere chiuso al pubblico e massimo riserbo delle autorità a Domagnano. È in corso un’indagine sulle ossa umane ritrovate alla chiesa di San Michele Arcangelo durante dei lavori di ristrutturazione. Si stanno svolgendo i rilevamenti ordinati dal magistrato Simon Luca Morsiani, che entro qualche giorno dovrebbero stabilire se si tratti di reperti archeologici. A segnalare il ritrovamento alla Gendarmeria è stato l’architetto Renzo Broccoli, che cura i lavori. Potrebbero essere di ossa antecedenti alla nascita dell'attuale chiesa, degli anni '30. Si hanno notizie della precedente struttura già a partire dal XIII secolo e ora sono stati trovati dei resti umani proprio sotto a dove era collocata l’antica costruzione, usata poi come canonica e abbattuta definitivamente nel 1969. Domagnano è un'area ricca dal punto di vista archeologico: resti di epoca romana, monete e monili, rinvenuti sul suo territorio più di un secolo fa, testimoniano che il castello era abitato già da allora. Fino a quando non è stato costruito il cimitero di Domagnano, nel 1914, era normale che i morti venissero sepolti sotto le chiese o nelle immediate vicinanze, come era usanza sul territorio italiano. "Non mi sorprende che siano state ritrovate delle ossa sotto la chiesa - chiosa Marino Vicini, professore ed esperto della storia di Domagnano -. Quelle che hanno ritrovato potrebbero risalire alla fine del 1800 o inizio 1900, ma non si può escludere che possano essere anche più antiche".

Nel servizio l'intervista a Marino Vicini, professore ed esperto della storia di Domagnano


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