Una maxi frode fiscale, da 155 milioni di euro, mirata a diffondere telefoni cellulari sottocosto tramite esportazioni fittizie a San Marino. L''ha scoperta la Guardia di finanza di Forli'' che, coordinata dal procuratore capo Sergio Sottani e dal sostituto Filippo Santangelo, ha denunciato sette persone per associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, tra cui dirigenti di una societa'' leader del settore. Le indagini sono iniziate a seguito di una verifica fiscale su un''azienda di Forli'' che commercializzava cellulari e, seguendo il percorso delle fatture, hanno portato a ''pizzicare'' sei societa'' della Repubblica di San Marino e 48 societa'' nazionali nel ruolo di "cartiere" nella frode. I telefoni venivano esportati a San Marino soltanto sulla carta e reintrodotti in Italia, sempre in modo fittizio, al solo scopo di neutralizzare l''Iva ed immetterli in commercio ad un prezzo piu'' basso e concorrenziale rispetto a prodotti "no brand". Secondo le fatture di vendita, sono un milione e 200.000 i cellulari esportati in soli due anni a San Marino (che di abitanti ne conta circa 30.000). L''esame di oltre 14.000 documenti rogatoriali, sequestrati in luglio a San Marino dalla locale Autorita'' giudiziaria su richiesta della Procura di Forli'', ha permesso di ricostruire l''intero giro d''affari e la maggior parte delle vendite effettuate dalla societa'' di telefonia verso le aziende "sponda" sammarinesi (a cui le istituzioni locali avevano revocato, nel marzo del 2010, le licenze commerciali per gravi irregolarita'' commesse nell''ambito dei rapporti commerciali intercorsi con l''Italia)
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