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Tribunale: ferito alla schiena, fa il nome di un conoscente; 36enne a processo per calunnia

Davanti al Commissario della Legge Morsiani anche un processo riguardante la violazione degli obblighi patrimoniali derivanti da rapporti di famiglia. Condannato l'imputato

19 mag 2023

Il disagio, come filo rosso delle udienze di questa mattina. Come il processo per calunnia a carico di un 36enne sammarinese. Venne fermato dalla Polizia Civile, mentre era alla guida di un'auto. L'ufficiale che intervenne – sentito dal Giudice Morsiani – si è soffermato sulle condizioni del ragazzo; il drug test avrebbe rilevato una positività alla cocaina. Poi uno sfogo estemporaneo, mentre veniva accompagnato al Comando. Avrebbe riferito di un diverbio con un conoscente, e di essere stato colpito con un oggetto. Venne portato al Pronto Soccorso, perché effettivamente aveva una ferita alla schiena; dalla quale sarebbe stato estratto un pezzo di plexiglass. Prognosi di 15 giorni; e indagini per lesioni contro la persona accusata del ferimento. Ma il procedimento si concluse con un'archiviazione. Da qui la denuncia per calunnia, e la costituzione parte civile. Anche perché il soggetto in questione – quando venne indagato – pare si trovasse in carcere, e ciò avrebbe portato ad un prolungamento della detenzione. L'avvocato della parte lesa ha anche insistito sull'offesa all'onore, e le ricadute sulla quotidianità dell'assistito; anche per lui problemi di droga. Prossima udienza il 26 giugno.

Paradigmatico, da un punto di vista sociale, anche il processo conclusosi in precedenza, che vedeva alla sbarra un uomo di mezza età, accusato di aver ridotto arbitrariamente l'assegno mensile alla famiglia e cessato di corrispondere le spese straordinarie per i figli. Un mesto deja vu le dinamiche: decisa contrazione del tenore di vita, deterioramento dei rapporti, separazione. Ma l'importo per il mantenimento si rivelato insostenibile, ad avviso dell'imputato; che ha sottolineato fra le altre cose come il proprio stipendio sia parzialmente pignorato per un grosso debito con una banca. Sentita anche l'attuale compagna. Mentre la ex moglie ha parlato di tutte le difficoltà che incontra ogni giorno insieme ai figli. Sempre più spesso situazioni simili finiscono in un'aula giudiziaria; progetti di vita che si dissolvono in una clima di acrimonia. Il Commissario della Legge ha infine condannato l'uomo a 6 mesi di prigionia – ma con la sospensione condizionale -, e a versare una somma alla parte lesa.





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