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A 30 anni dalla morte il ricordo del profeta Rasta Bob Marley

12 mag 2011
A 30 anni dalla morte il ricordo del profeta Rasta Bob Marley
A 30 anni dalla morte il ricordo del profeta Rasta Bob Marley
L'11 maggio del 1981 Bob Marley, prima rock star del Terzo Mondo, ambasciatore universale del reggae e della spiritualità rasta, moriva a soli 36 anni in un ospedale di Miami, stroncato da un melanoma partito dall'alluce e poi estesosi a tutto il corpo. Le sue ultime parole al figlio Ziggy sono state: "Money can't buy life" (i soldi non possono comprare la vita). Erano il manifesto di un vita vissuta all'insegna della musica, della libertà, e contro il capitalismo, definito corrotto e decadente.
Bob era nato in Giamaica il 6 febbraio 1945 a Nine Mile, figlio di un ufficiale di marina bianco di origini inglesi e di una donna di colore, Cedella Booker. Una unione malvista sia dai bianchi, sia dai neri e che fece sperimentare al piccolo Bob il razzismo di entrambi i colori. L'ufficiale inglese abbandonò la moglie incinta. Non fu mai il padre di quel figlio meticcio che venne cresciuto dalla madre nei sobborghi di Kingston, una delle zone più povere e pericolose del mondo. Qui, però ha avuto la fortuna di incontrare Bunny Livingston e Peter McIntosh (meglio conosciuto come Peter Tosh), con i quali fonda, nel 1966, The Wailers, la band con cui incide i primi successi.

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