Proseguono le iniziative per celebrare la figura di Carlo Malagola, eminente archivista e amico del Titano che più di un secolo fa riordinò, appunto, l’Archivio di Stato. Oggi pomeriggio il sesto incontro del ciclo “L’archivio descritto”, per mostrare e spiegare i documenti così come sistemati dal Malagola stesso. L’appuntamento di oggi era dedicato al “Camerlengato”, cioè l’ufficio e la documentazione del camerlengo nel XV secolo, in pratica l’ufficio che registrava le entrate, le spese, le concessioni in appalto e gli inventari dei beni pubblici. Ecco allora spuntare una miriade di notizie: alcune più piccole come i costi di costruzione e riparazione degli edifici pubblici e il pagamento dei suonatori per la festa del Santo; e notizie più grandi, ad esempio quella secondo cui nel 1483 ci si è serviti del disegno dell’architetto ducale, Francesco di Giorgio Martini, per realizzare una parte delle fortificazioni; mentre nel 1491 il Placito Feretrano, ritrovato nel 1749 da Annibale degli Abati Olivieri, era invece già presente come risulta dall’inventario di quell’anno.
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