Gli scatti di un inviato della televisione pubblica italiana a testimonianza di chi soffre in silenzio, piangendo un dolore nascosto dentro, spesso morendo, per le guerre dei grandi che 'fermano' le vite dei più piccoli (rapiti, violati, strappati al cuore delle famiglie d'origine) già documentate in una mostra promossa dall'Unicef e raccontata (non senza speranza), al Castello di Fontanellato d'estate, dall'autore. Si puoi chiedere a un bambino: “puoi sorridere per me?” Senza incontrare uno sguardo sperduto così assordante da lasciare attoniti: sordi, muti, appunto. “Ma cosa stiamo facendo!?”, stiamo morendo un po' anche tutti noi con i bimbi e le bimbe che non possono più andare a casa o a scuola e non sanno se diventeranno donne e uomini. Ma forse un cessate il fuoco è ancora possibile, inevitabile.