“Dalla terra alla Fabbrica”: il calendario San Marino 2021, curato da Delfina e Ido, quest'anno racconta il passaggio della nostra Repubblica, dall'economia prettamente rurale a quella industriale, nel secondo dopoguerra, quando si insediarono sul Titano diverse imprese. Per tanti giovani sammarinesi significò lasciare il duro lavoro dei campi per quello di operaio, con un salario sicuro e – come ricorda il poeta Checco Guidi nell'introduzione – una vita sociale più aperta, ricca di incontri e di possibilità, per l'avverarsi dei propri sogni.
Lungo i mesi dell'anno ecco dunque riaffiorare nelle immagini in bianco e nero, la Libra di Galazzano, il Colorificio che inizialmente si trovava a Dogana Bassa, la Centrale del Latte e la Conceria ad Acquaviva, il molino Meloni a Serravalle, il cementificio di Fiorentino, il cotonificio Carminati di Ponte Mellini da tutti soprannominato “Il Fabbricone”. Un viaggio nella memoria sapientemente accompagnato da didascalie e testi che raccontano la storia che c'è dietro ogni singola immagine.
In tandem col calendario dedicato a San Marino. come ogni anno, da 29 anni, quello sulla Valmarecchia a partire da Miniera, dove Ido e Delfina sono nati e cresciuti prima di trasferirsi sul Titano. “Le Foto nel Cassetto” il titolo, con istantanee scattate tra gli anni '20 e i '60 del secolo scorso lungo i luoghi bagnati dal fiume Marecchia, fino a Rimini. Il tempo libero, le processioni, il lavoro, la scuola, gli effetti devastanti della seconda guerra mondiale. Gli anni – commenta nell'introduzione Domenico Bartoli – scorrono velocemente col rischio di abbandonare all'oblio immagini del nostro passato, dentro le quali possiamo invece ritrovare un po' di noi stessi.