Questa notte si è tenuta la 75esima edizione dei Golden Globe, a Beverly Hills, Los Angeles, in California.
Una serata contraddistinta dalla sobrietà, dove le star hanno deciso di abbandonare lustrini e paillette in favore di abiti neri, indossati in solidarietà verso le donne vittime di molestie e per sollecitare equità professionale e salariale fra uomini e donne, anche a Hollywood.
Durante le premiazioni, delusione per l'Italia, che nonostante le tre candidature per “Chiamami col tuo nome”di Luca Guadagnino, è stata battuta da “Tre manifesti a Ebbing, Missouri”, film che ha regalato il globo d’oro anche al regista Martin Mcdonagh e alla attrice protagonista Frances Mcdormand, escludendo dalla corsa alla vittoria Helen Mirren, candidata per il film di Paolo Virzì “The leisure seeker”.
Altra delusione italiana quella per il mancato premio a Jude Law, candidato per il suo ruolo di papa Lenny Belardo in “The young pope” di Paolo Sorrentino. È stato battuto da Ewan Mcgregor candidato per la seconda stagione della miniserie “Fargo”, nella categoria migliore attore di una miniserie tv.
Premio alla carriera per Oprah Winfrey, la celebre presentatrice televisiva, che in un tanto appassionato quanto apprezzato discorso, ha parlato di una nuova era per le donne, alla luce della reazione seguita allo scandalo delle molestie sessuali a Hollywood #metoo.
Grande successo anche per Big Little Lies – Piccole grandi bugie, la miniserie tv che racconta la vita di tre donne alle prese con i piccoli e grandi problemi della vita quotidiana. La miniserie ha vinto molto ai Golden Globes: Nicole Kidman ha vinto il globo d’oro per la migliore attrice protagonista, Laura Dern quello per la migliore non protagonista, Alexander Skarsgard quello al migliore attore non protagonista per una miniserie.
Una serata contraddistinta dalla sobrietà, dove le star hanno deciso di abbandonare lustrini e paillette in favore di abiti neri, indossati in solidarietà verso le donne vittime di molestie e per sollecitare equità professionale e salariale fra uomini e donne, anche a Hollywood.
Durante le premiazioni, delusione per l'Italia, che nonostante le tre candidature per “Chiamami col tuo nome”di Luca Guadagnino, è stata battuta da “Tre manifesti a Ebbing, Missouri”, film che ha regalato il globo d’oro anche al regista Martin Mcdonagh e alla attrice protagonista Frances Mcdormand, escludendo dalla corsa alla vittoria Helen Mirren, candidata per il film di Paolo Virzì “The leisure seeker”.
Altra delusione italiana quella per il mancato premio a Jude Law, candidato per il suo ruolo di papa Lenny Belardo in “The young pope” di Paolo Sorrentino. È stato battuto da Ewan Mcgregor candidato per la seconda stagione della miniserie “Fargo”, nella categoria migliore attore di una miniserie tv.
Premio alla carriera per Oprah Winfrey, la celebre presentatrice televisiva, che in un tanto appassionato quanto apprezzato discorso, ha parlato di una nuova era per le donne, alla luce della reazione seguita allo scandalo delle molestie sessuali a Hollywood #metoo.
Grande successo anche per Big Little Lies – Piccole grandi bugie, la miniserie tv che racconta la vita di tre donne alle prese con i piccoli e grandi problemi della vita quotidiana. La miniserie ha vinto molto ai Golden Globes: Nicole Kidman ha vinto il globo d’oro per la migliore attrice protagonista, Laura Dern quello per la migliore non protagonista, Alexander Skarsgard quello al migliore attore non protagonista per una miniserie.
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