Apertura con un 'grandangolone' strepitoso di un cantiere dall'alto dritto a 'picchiare' nelle viscere dello scavo da riempire con una colata di cemento per una cubatura da palazzone di 55 piani, che svetterà nella skyline di una cittadina inglese, facendo ombra su tutto e tutti.
IVAN LOCKE, capocantiere, esce dalla colata del secolo per entrare in quella della sua vita in lento e inesorabile trascinamento verso un futuro perlomeno incerto se non a calcestruzzo rappreso e scavo consolidato: mancasse qualcosa si rischierebbero crepe nella struttura (della vita) col rischio del crollo... le fondamenta ( ad esempio figli e famiglia) non reggerebbero schiacciando il terreno e la base sottostante (l'amore e la vita).
Pellicola in piano sequenza discontinuo in 'scatola' chiusa dentro un'automobile limitata al controcampo dallo specchietto retrovisore sui sedili posteriori vuoti ( Ivan Locke di lì inveisce contro il padre, indegno, ormai morto da tempo). Storia senza finale o meglio senza fine dominati dalla bravure del protagonista (l'attore Tom Hardy) per 85 minuti emotivamente claustrofobici (dentro l'abitacolo di una monovolume tedesca tra telefonate e display notturni: fuori luci e fari muovono la vicenda che avviene solo dentro la macchina ad opera di un uomo solo al vivavoce).
Chi non ha vissuto per un momento almeno il dolore soffocante degli affetti negati e del vuoto interiore mentre il lavoro incombe, le vicissitudini quotidiane ci prendono alla gola e al cuore stordendoci, fino alla morte 'dentro', appunto.
POSCRITTO
Il movie è stato girato in 8 notti e vietato, immediatamente dopo, in tutti gli States ai minori di 18 anni con questa motivazione: linguaggio inadatto ai giovani pericoloso per la convivenza famigliare e sociale. A Venezia, naturalmente, considerato d'interesse culturale e il regista Steven Knight osannato come un oracolo della Settima Arte...
fz
IVAN LOCKE, capocantiere, esce dalla colata del secolo per entrare in quella della sua vita in lento e inesorabile trascinamento verso un futuro perlomeno incerto se non a calcestruzzo rappreso e scavo consolidato: mancasse qualcosa si rischierebbero crepe nella struttura (della vita) col rischio del crollo... le fondamenta ( ad esempio figli e famiglia) non reggerebbero schiacciando il terreno e la base sottostante (l'amore e la vita).
Pellicola in piano sequenza discontinuo in 'scatola' chiusa dentro un'automobile limitata al controcampo dallo specchietto retrovisore sui sedili posteriori vuoti ( Ivan Locke di lì inveisce contro il padre, indegno, ormai morto da tempo). Storia senza finale o meglio senza fine dominati dalla bravure del protagonista (l'attore Tom Hardy) per 85 minuti emotivamente claustrofobici (dentro l'abitacolo di una monovolume tedesca tra telefonate e display notturni: fuori luci e fari muovono la vicenda che avviene solo dentro la macchina ad opera di un uomo solo al vivavoce).
Chi non ha vissuto per un momento almeno il dolore soffocante degli affetti negati e del vuoto interiore mentre il lavoro incombe, le vicissitudini quotidiane ci prendono alla gola e al cuore stordendoci, fino alla morte 'dentro', appunto.
POSCRITTO
Il movie è stato girato in 8 notti e vietato, immediatamente dopo, in tutti gli States ai minori di 18 anni con questa motivazione: linguaggio inadatto ai giovani pericoloso per la convivenza famigliare e sociale. A Venezia, naturalmente, considerato d'interesse culturale e il regista Steven Knight osannato come un oracolo della Settima Arte...
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