La scoperta della Domus Aurea di Nerone cambia il linguaggio degli artisti e tra questi c'è anche Antonio Orafo di San Marino che fa parte del cenacolo di Raffaello. Si è parlato di questo nella conferenza pubblica organizzata nell'ambito della mostra interattiva dedicata al grande argentiere sammarinese.
Il professor Aldo Vitali ha ripercorso il ruolo dell'orafo nel 500 e raccontato i nuovi elementi decorativi introdotti dagli artisti tra il Rinascimento e il Barocco, in particolare le grottesche, una determinata specie di decorazione parietale, che ha inizio alla fine del '400 e il suo massimo sviluppo nel '500.
Si ispira al genere di decorazioni trovate a Roma, appunto, nei resti sotterranei della Domus Aurea, chiamati "le grotte": forme vegetali, figure umane, motivi geometrici, liberamente combinati tra loro, secondo ritmi leggeri e fantasiosi.
La mostra ai Musei di Stato che racconta “il primo e più eccellente orafo della città” come testimoniato da Benvenuto Cellini nelle sue memorie, è aperta fino al 23 settembre.
Nel video l'intervista a Aldo Vitali, S. Eligio - Università e Nobil Collegio degli Orefici.
VA
Il professor Aldo Vitali ha ripercorso il ruolo dell'orafo nel 500 e raccontato i nuovi elementi decorativi introdotti dagli artisti tra il Rinascimento e il Barocco, in particolare le grottesche, una determinata specie di decorazione parietale, che ha inizio alla fine del '400 e il suo massimo sviluppo nel '500.
Si ispira al genere di decorazioni trovate a Roma, appunto, nei resti sotterranei della Domus Aurea, chiamati "le grotte": forme vegetali, figure umane, motivi geometrici, liberamente combinati tra loro, secondo ritmi leggeri e fantasiosi.
La mostra ai Musei di Stato che racconta “il primo e più eccellente orafo della città” come testimoniato da Benvenuto Cellini nelle sue memorie, è aperta fino al 23 settembre.
Nel video l'intervista a Aldo Vitali, S. Eligio - Università e Nobil Collegio degli Orefici.
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