Si celebrerà domani la giornata mondiale dedicata alla libertà di stampa e alla sicurezza dei giornalisti. Istituita dall'Unesco nel 1993, si propone di sensibilizzare sui gravi rischi che i giornalisti corrono nell'esercizio della loro professione. Dal 1992 ad oggi oltre mille giornalisti sono stati uccisi a causa del loro lavoro. Lo rivela Reporters Sans Frontiere, che rivela come un terzo dei giornalisti uccisi lavorava nelle zone di guerra, di altri due terzi erano invece giornalisti locali, impegnati a seguire vicende controverse, come gli scandali, la corruzione, la criminalità. Undici di loro erano italiani. Un dato che mette in luce il frequente ricorso alla violenza come strumento per limitare la libertà di stampa. Una censura fatta anche di intimidazioni, minacce e abusi del diritto. L'Osservatorio “Ossigeno per l'Informazione” ha registrato oltre 1800 giornalisti colpiti da intimidazioni fra il 2006 e il 2013 e segnalato l’aumento del 50% delle minacce nei primi mesi del 2014. Sulla questione interviene anche l'OSCE, attraverso le dichiarazioni del Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Nils Muiznieks che chiede un’azione di contrasto energica e un cambiamento di rotta nelle misure di tutela. Se ne parlerà domani mattina a San Marino, nel Convegno Internazionale “Libera stampa, libero Stato”, organizzato dalla Segreteria di Stato per il Lavoro e l'Informazione in collaborazione con la San Marino RTV, in programma al Palace Hotel. Un dialogo che vedrà protagonisti grandi nomi del giornalismo italiano e internazionale, proprio nel momento in cui la Repubblica si appresta a dotarsi di una legge in materia di editoria e di professione degli operatori dell’informazione.
SB
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