Riflessioni al tempo della pandemia, sul mondo dello spettacolo e sulle sue sorti. La ricerca di risposte alle domande del presente, nelle parole dei grandi - scrittori e drammaturghi - del passato. Naturalmente il maestro Eduardo De Filippo - “l'Eduardo capocomico – è lo stesso Musella a dirlo – riscoperto non solo nel talento, nella bellezza delle sue opere, quanto piuttosto nelle battaglie donchisciottesche, tra poche vittorie e molti fallimenti”. Con il supporto di Tommaso De Filippo, sul palco prendono voce le lettere indirizzate alle Istituzioni, il discorso al Senato, o i carteggi per sostenere la rinascita del Teatro San Ferdinando, il suo teatro. Proprio da qui “tavola, tavola, chiodo chiodo”: sono le parole incise su lapide in quel palcoscenico distrutto dalla seconda guerra, da Eduardo per Peppino Mercurio, storico capomastro, che ne operò la ricostruzione. Tavola dopo tavola, chiodo dopo chiodo: davanti al bivio se “soccombere tra le difficoltà o cercare una possibilità per il futuro” l'eredità di Eduardo suona come invito a non perdere speranza e impegno.