Martone canta Napoli ancora una volta con un suo concittadino illustre “grande regista” (secondo l'autore stesso e il Premio Oscar Sorrentino) in un viaggio personalissimo di inediti (anche in audio privati anni 70) nel cinema di Troisi prima cineasta innovativo poi comico e interprete proveniente dalla strada cioè dal cabaret. Ha collaborato al lavoro di scrittura e documentazione Anna Pavignano, compagna di Massimo nella vita privata e professionale, coautrice dei suoi film. Stile e poetica vengono fuori prepotentemente (era autore libero e ribelle soprattutto in età giovanile) sottolineati dal documento filmico di Martone. Un atto d'amore che parte dal “Postino” testamento artistico dell'attore. Un artista “così bello” in tutto, nelle pellicole che girava, nella vita con gli amici, nel suo essere bambino nell'amore e davanti alla morte.