Il famoso monologo sulla “guèra” tratto da Trilussa gira sui social sin dal Festival di Roma fino ad oggi in concomitanza con l'uscita del docu-film di Leo, e non fa altro che ribadire la tesi del regista: PROIETTI, un gigante della cultura popolare, per la pace comunque e sempre. Amici, famiglia e colleghi, ma soprattutto il suo rapporto unico e irripetibile con Fellini che lo ha reso immortale con la voce nella grande arte del doppiaggio facendolo istrione di se stesso. Alla ricerca del suo grande segreto: 'pancia' e cuore, comicità e poesia.
fz