Vale un patrimonio, per un Paese, il suo esercito di volontari, grande o piccolo che sia. A San Marino il volontariato è da sempre un movimento vivace: le associazioni in generale sono oltre 300, più di 150 quelle riunite nella Consulta, nata nel 1992. Il numero dei soci per ogni singola realtà può variare da un minimo di 10 a un massimo di 1000 , il che fa pensare ad un totale di diverse migliaia di persone coinvolte, chi solo “sulla carta”, chi attivamente. Sussidiarietà e solidarietà. I volontari sammarinesi operano in campo socio-sanitario e umanitario, fornendo in molti casi assistenza a malati e bisognosi. Un sostegno materiale e psicologico, il loro. Ma a prevalere sono le associazioni culturali che curano la promozione dell'arte, la musica, la letteratura, il teatro, l'ambiente e tanto altro ancora. In Consulta sono rappresentate tutte le espressioni dell'associazionismo sammarinese. Dopo 10 anni, Augusto Ciavatta si appresta a lasciarne la guida. Bilancio positivo, malgrado qualche rimpianto.
Nel video l’intervista a Augusto Ciavatta, presidente uscente Consulta delle Associazioni.
Silvia Pelliccioni
All'appello di Ciavatta si unisce anche la coalizione Cittadinanza Attiva che oggi ha presentato in Consiglio un ordine del giorno proprio sulla assoluta necessità di predisporre in tempi brevi un progetto di legge per riformare la disciplina delle associazioni di volontariato, prevedendo anche regolamentazioni specifiche e differenziate per enti no profit e onlus. Inoltre, la possibilità di utilizzare proprietà pubbliche, ora non sfruttate a dovere, come punti di aggregazione e spazi funzionali per ogni generazione; incentivare, poi, forme di collaborazione fra le varie associazioni; e infine, favorire l'affidamento a cooperative no profit di servizi oggi interamente gestiti dalla Pubblica Amministrazione.
Nel video l’intervista a Augusto Ciavatta, presidente uscente Consulta delle Associazioni.
Silvia Pelliccioni
All'appello di Ciavatta si unisce anche la coalizione Cittadinanza Attiva che oggi ha presentato in Consiglio un ordine del giorno proprio sulla assoluta necessità di predisporre in tempi brevi un progetto di legge per riformare la disciplina delle associazioni di volontariato, prevedendo anche regolamentazioni specifiche e differenziate per enti no profit e onlus. Inoltre, la possibilità di utilizzare proprietà pubbliche, ora non sfruttate a dovere, come punti di aggregazione e spazi funzionali per ogni generazione; incentivare, poi, forme di collaborazione fra le varie associazioni; e infine, favorire l'affidamento a cooperative no profit di servizi oggi interamente gestiti dalla Pubblica Amministrazione.
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