C’è chi sostiene, come l’Organizzazione degli Imprenditori, che in questo momento, in cui San Marino soffre un embargo di fatto da parte dell’Italia, le aziende per sopravvivere avrebbero bisogno di sostegni economici reali, non di sgravi fiscali, ma di interventi in conto capitale. Aziende sane, sottolinea con forza, per intenderci quelle che hanno sempre onorato ogni loro obbligo, dai contributi previdenziali ai pagamenti all’erario. Il presidente dell’Anis, Paolo Rondelli, in una recente intervista a San Marino Fixing, ha chiesto alle imprese di resistere, andare avanti, a testa bassa, senza pensare ad altro. Storicamente l’Anis non ha mai chiesto contributi, ricordano i vertici, bensì un’efficienza complessiva della macchina statale, una maggiore produttività, una reale flessibilità e interventi per abbassare il costo del lavoro. Inoltre, e la richiesta non arriva certo da oggi, una pubblica amministrazione che sia realmente efficiente, così come un bilancio dello Stato che metta in campo interventi veri e non come quelli annunciati che non incontrano il favore degli imprenditori. “Ancora non si conoscono - ha ricordato Rondelli - le prime conseguenze del decreto incentivi: solo allora si saprà quanto sarà ingente il rallentamento per l’economia sammarinese”.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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