Un calo reale del Pil del 2,6%, superiore alla media nazionale (-2,4%). E' la conseguenza del sisma che ha colpito la Regione, soprattutto, ma anche di una sensibile diminuzione della domanda interna (-3,7%), a causa dei cali dei consumi delle famiglie (-3,3%) e, soprattutto, degli investimenti (-7,5%). I dati emergono dal Rapporto sull'economia regionale 2012 presentato da Unioncamere e Regione Emilia Romagna.
L'anno trascorso dunque è stato difficile, ma la buona notizia è che il sistema produttivo emiliano romagnolo, grazie all'export, è ancora tonico. Questo perché la Regione si è dimostrata abile ad aprirsi ai mercati esteri: nei primi nove mesi del 2012 infatti, l'export è ammontato a 37 miliardi di euro circa, superando del 3,6% l'importo dell'analogo periodo del 2011. Il calo delle attività industriali (-2,7%), è stato compensato dai miglioramenti degli altri rami di attività. Meglio le donne (+1,3%) rispetto agli uomini (-0,8%). Il sisma del 20 maggio ha imposto recessione e inattività, e questo terremoto sarà ricordato come il primo “terremoto industriale”, dove la densità delle imprese e delle industrie presenti nell'area è altissima. Qui infatti si produce circa il 2 per cento del Pil nazionale. I dati ufficiali parlano di oltre 12 miliardi di euro di danni complessivi per l'Emilia Romagna.
Francesca Biliotti
L'anno trascorso dunque è stato difficile, ma la buona notizia è che il sistema produttivo emiliano romagnolo, grazie all'export, è ancora tonico. Questo perché la Regione si è dimostrata abile ad aprirsi ai mercati esteri: nei primi nove mesi del 2012 infatti, l'export è ammontato a 37 miliardi di euro circa, superando del 3,6% l'importo dell'analogo periodo del 2011. Il calo delle attività industriali (-2,7%), è stato compensato dai miglioramenti degli altri rami di attività. Meglio le donne (+1,3%) rispetto agli uomini (-0,8%). Il sisma del 20 maggio ha imposto recessione e inattività, e questo terremoto sarà ricordato come il primo “terremoto industriale”, dove la densità delle imprese e delle industrie presenti nell'area è altissima. Qui infatti si produce circa il 2 per cento del Pil nazionale. I dati ufficiali parlano di oltre 12 miliardi di euro di danni complessivi per l'Emilia Romagna.
Francesca Biliotti
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