La CSdL condivide la decisione del Governo di annullare le delibere congelate, ma chiede di affrontare tutte le posizioni che sono funzionali allo svolgimento quotidiano del lavoro negli uffici della Pubblica Amministrazione. La CDLS non commenta la scelta, riconoscendo il diritto del Governo di annullare le precedenti impostazioni amministrative, ma contesta il metodo adottato dall’Esecutivo. Il giorno dopo la decisione del Congresso di Stato di annullare le delibere congelate, arriva il commento delle due confederazioni sindacali. Soddisfatta la CSdL, che queste delibere aveva denunciato fin dal momento della loro presentazione, accusandole di avere un carattere prettamente clientelare. "Adesso, afferma, è necessario approntare con urgenza un tavolo di lavoro e rilanciare la riorganizzazione complessiva della PA. Non ci possiamo trovare d’accordo - aggiunge la Federazione Pubblico Impiego della CSdL - sulla volontà di ridurre le spese in sé per sé". Ecco perché torna a sollecitare l’avvio di un confronto vero, per conoscere con chiarezza quali sono gli obiettivi del Congresso di Stato rispetto alla pubblica amministrazione. Richiesta analoga anche da parte della CDLS che dice: “Avremmo gradito una comunicazione sull’argomento al tavolo di confronto, piuttosto che apprenderla dagli organi di stampa”. La Federazione Pubblico Impiego della CDLS prendendo atto dell’esigenza del governo di trasferire alcune competenze agli organi amministrativi, ritiene indispensabili che gli argomenti di politica generale vadano risolti direttamente con l’Esecutivo. "Questo, sottolinea la CDLS, per evitare che i vari capi del personale del proprio servizio procedano alla riorganizzazione dell’organico, come ad esempio all’Iss, non tenendo conto delle norme in vigore nella pubblica amministrazione".
Riproduzione riservata ©