Il Segretario Masi respinge la responsabilità dell’aumento delle tariffe che esula dalla competenza del governo. La decisione spetta all’Authority appositamente nominata.
Associazioni dei consumatori sul piede di guerra per la ventilata ipotesi di aumentare le tariffe di luce e gas. L’ultimo ritocco risale al luglio 2007, ma qualcosa è cambiato da quella data. Innanzitutto il prezzo del petrolio. Non è un caso che a marzo il Consiglio di Amministrazione dell’Azienda dei Servizi avesse inviato la richiesta di nuovi adeguamenti, in forza di numeri semplici ma pesanti: dal primo ottobre 2007 l’energia in Italia è aumentata di oltre il 20%, più del 22% il gas.
Le bollette si sono dovute adeguare, cosa che non è accaduta da noi. L’Aass ha dovuto fare i conti, in un anno, dell’aumento per acquistare le materie prime: sborsando il 32% in più per il gas, imposta monofase compresa e il 27% per l’energia elettrica. Una voce del bilancio in rosso riporta anche il solo esborso per l’acquisto di carburante dell’azienda. Più di 200mila euro rispetto al passato.
Con numeri così è difficile non prevedere un ritocco delle tariffe, che restano comunque più basse , in alcuni casi anche della metà, rispetto ai comuni limitrofi. Ora resta da vedere a chi toccherà la patata bollente, al prossimo governo viene da pensare. In clima elettorale le lampadine devono restare accese.
Associazioni dei consumatori sul piede di guerra per la ventilata ipotesi di aumentare le tariffe di luce e gas. L’ultimo ritocco risale al luglio 2007, ma qualcosa è cambiato da quella data. Innanzitutto il prezzo del petrolio. Non è un caso che a marzo il Consiglio di Amministrazione dell’Azienda dei Servizi avesse inviato la richiesta di nuovi adeguamenti, in forza di numeri semplici ma pesanti: dal primo ottobre 2007 l’energia in Italia è aumentata di oltre il 20%, più del 22% il gas.
Le bollette si sono dovute adeguare, cosa che non è accaduta da noi. L’Aass ha dovuto fare i conti, in un anno, dell’aumento per acquistare le materie prime: sborsando il 32% in più per il gas, imposta monofase compresa e il 27% per l’energia elettrica. Una voce del bilancio in rosso riporta anche il solo esborso per l’acquisto di carburante dell’azienda. Più di 200mila euro rispetto al passato.
Con numeri così è difficile non prevedere un ritocco delle tariffe, che restano comunque più basse , in alcuni casi anche della metà, rispetto ai comuni limitrofi. Ora resta da vedere a chi toccherà la patata bollente, al prossimo governo viene da pensare. In clima elettorale le lampadine devono restare accese.
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