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Badanti: nuovo decreto al centro dell'incontro con le organizzazioni sindacali

17 dic 2015
Badanti: nuovo decreto al centro dell'incontro con le organizzazioni sindacaliBadanti: nuovo decreto al centro dell'incontro con le organizzazioni sindacali
Badanti: nuovo decreto al centro dell'incontro con le organizzazioni sindacali - Obiettivo del confronto, illustrare alle federazioni pensionati delle tre sigle sindacali la bozza d...
Obiettivo del confronto, illustrare alle federazioni pensionati delle tre sigle sindacali la bozza del decreto che regolamenta l'assunzione delle assistenti per anziani, chiamate comunemente badanti. Dopo il breve saluto iniziale dei segretari di Stato competenti, Iro Belluzzi e Francesco Mussoni, impossibilitati poi a rimanere all'incontro perché impegnati in Consiglio, il provvedimento è stato esaminato punto per punto. Si parte dalla necessità di regolamentare i rapporti di lavoro per l'assistenza continua in regime di coabitazione, prestando particolare all'attenzione allo snellimento delle procedure burocratiche nel percorso per l'assunzione delle collaboratrici. Il decreto dimezza queste pratiche: si passa da 13 a 7 passaggi grazie alla creazione di uno sportello per l'assistenza presso il servizio territoriale domiciliare, la cui valorizzazione e responsabilizzazione viene guardata con favore dai sindacati. Parte delle pratiche resta comunque in altri uffici. Prevista inoltre la creazione di un sito web nel quale reperire all'occorrenza i vari moduli e il contratto di lavoro nella versione aggiornata. Per le badanti, viene poi superato – fa sapere il segretario della Federpensionati CSdL, Elio Pozzi – l'obbligo di rientro nel paese d'origine dopo 11 mesi di lavoro continuato, portando la durata del contratto a 12 mesi, rinnovabile per tre volte senza sospensione. Infine, come novità, la possibilità di impiegare un'unica assistente per anziani presso due famiglie, che così potranno dividersi le spese. Secondo Pozzi ora occorrerebbe lavorare per consentire ad un familiare dell'anziano assistito di svolgere questa attività in maniera contrattualizzata, ma servirebbe una legge ad hoc. Attualmente ad un familiare che chiede la sospensione dal lavoro per assistere un proprio congiunto non spettano neppure i contributi figurativi. Il tentativo di regolamentazione della materia viene comunque apprezzato dalle parti sociali: non risolve tutte le questioni ma è di certo un buon viatico. La bozza verrà presentata la prossima settimana in Congresso di Stato.

Silvia Pelliccioni

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