25 giorni. Tanto è durata la sospensione volontaria dei tre componenti il Coordinamento della Vigilanza di Banca Centrale, Mario Giannini, Francesco Ielpo e Andrea Vivoli. I tre alti funzionari hanno comunicato oggi la revoca dell'autospensione e il rientro a pieno titolo negli incarichi precedenti, in seno al Coordinamento, di cui Giannini torna ad assumere la presidenza. Una decisione assunta in via cautelativa il 25 aprile scorso, suggerita anche dall'attività della magistratura “per rafforzare – avevano precisato i tre alti funzionari – l'operatività del Coordinamento”. Di fatto un gesto per sgomberare il campo da possibili ripercussioni in conseguenza proprio dell'attività giudiziaria sull'ormai famigerato “Conto Mazzini” . Come noto, il giudice inquirente, Alberto Buriani nel settembre scorso aveva disposto il sequestro di alcuni documenti nella sede di Banca Centrale e, successivamente, aveva convocato Presidente e Direttore Generale, mentre qualche giorno dopo aveva voluto parlare con Francesco Ielpo e Andrea Vivoli, tutti ascoltati come persone informate dei fatti. Interrogatori condotti insieme al commissario della legge Antonella Volpinari, titolare dell'inchiesta sul caso Sopaf-Carisp.
Sotto la lente dei magistrati ci sono una serie di questioni che si intrecciano pesantemente con il ruolo di alcuni esponenti politici, compresi i progetti di apertura di nuove banche. L'emissione di 20 rinvii a giudizio, avvenuta nei giorni scorsi, apre ora una nuova fase, che si celebrerà nelle aule del tribunale. Non è da escludere che la decisione dei tre dirigenti di Banca Centrale, possa essere conseguente anche a quest'ultimo sviluppo, l'uscita cioè di un elenco preciso di persone chiamate a chiarire la loro posizione in un dibattimento processuale, che di fatto allontanerebbe le nuvole che avrebbero potuto oscurare il cielo sopra Banca Centrale. Restano però aperte le riflessioni che lo stesso Segretario alle Finanze ha fatto con i colleghi di Governo: l'apertura cioè di un confronto sul futuro di Banca Centrale, alla vigilia di alcune scadenze contrattuali, e la possibilità di pensare ad un bando internazionale per selezionare nuovi vertici. Ma questa è un'altra storia.
Sb
Sotto la lente dei magistrati ci sono una serie di questioni che si intrecciano pesantemente con il ruolo di alcuni esponenti politici, compresi i progetti di apertura di nuove banche. L'emissione di 20 rinvii a giudizio, avvenuta nei giorni scorsi, apre ora una nuova fase, che si celebrerà nelle aule del tribunale. Non è da escludere che la decisione dei tre dirigenti di Banca Centrale, possa essere conseguente anche a quest'ultimo sviluppo, l'uscita cioè di un elenco preciso di persone chiamate a chiarire la loro posizione in un dibattimento processuale, che di fatto allontanerebbe le nuvole che avrebbero potuto oscurare il cielo sopra Banca Centrale. Restano però aperte le riflessioni che lo stesso Segretario alle Finanze ha fatto con i colleghi di Governo: l'apertura cioè di un confronto sul futuro di Banca Centrale, alla vigilia di alcune scadenze contrattuali, e la possibilità di pensare ad un bando internazionale per selezionare nuovi vertici. Ma questa è un'altra storia.
Sb
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