Resta al centro della contesa giudiziaria una presunta delibera del Consiglio di Amministrazione del 6 ottobre che, secondo la denuncia presentata in Tribunale, riporterebbe anche la firma dell’ex consiliere d’amministrazione Franceschetto, mentre quest’ultimo afferma di non aver mai avallato l’operazione e tantomeno di aver apposto la propria firma. Il documento richiedeva, pare, un finanziamento interbancario di 4 milioni di euro all’agenzia di Lugano di una banca lussemburghese. Un finanziamento sul conto cifrato “Paricor” in favore di un cittadino libico che, di fatto, non è mai stato concesso. Le diatribe interne al CdA hanno portato alle dimissioni presentate dalla maggioranza dei consilieri e quindi allo scioglimento dell’organismo che in seguito è stato ri-nominato, escludendo Franceschetto e l’ex generale della Guardia di Finanza Alberto D’Amico e cioè i due che avevano presentato denuncia in Tribunale per falsità in scrittura privata e uso di atto falso. Fonti vicine alla Banca Commerciale Sammarinese negano l’esistenza e quindi l’autenticità della delibera alla base della denuncia. Di certo è in corso, nei confronti dell’istituto, un’ispezione della Vigilanza di Banca Centrale, mentre la verifica dell’agenzia di informazione finanziaria rientrerebbe nell’attività di routine.
Luca Salvatori
Luca Salvatori
Riproduzione riservata ©