Ieri sera l'incontro tra i vertici di ANIS e di ABS tutto dedicato ai decreti sulle banche. Le Associazioni scrivono di comprendere la preoccupazione del Governo di intervenire a sostegno di un sistema esposto a maggiori rischi dalle misure di vigilanza bancaria recentemente poste in essere e sono consapevoli degli enormi limiti che gravano sulle risorse disponibili per operare interventi finanziari d’emergenza. Limiti che impongono di ricorrere a strumenti necessariamente imperfetti per preservare la stabilità compromessa. Da Anis e Abs però arriva “forte preoccupazione per gli effetti negativi che gli aiuti di stato previsti, e mai richiesti dalle banche associate ad ABS – sottoline la nota - avranno sulla libera concorrenza bancaria nonché sul bilancio dello Stato. Di qui la proposta di introdurre la moneta fiscale - sotto forma di certificati di credito fiscale - che non soltanto, spiegano, conseguirebbe i medesimi obiettivi senza aumentare il debito pubblico – oggi emesso peraltro senza alcuna contropartita per lo Stato – ma consentirebbe di rilanciare la domanda e la competitività industriale, a beneficio di tutta la collettività sammarinese. Preoccupa anche l’impiego previsto del FONDISS, chiamato a sostenere imprese bancarie in difficoltà, a fronte di rischi che lo Stato potrà garantire, anche in quel caso, soltanto ricorrendo alle scarse risorse pubbliche interne. Le Associazioni restano pronte a cooperare con il Governo in tutte le forme possibili per attutire i potenziali effetti negativi degli interventi emessi, auspicando che il Governo voglia impedire eventuali futuri interventi di vigilanza che avessero ad aggravare ulteriormente la situazione. Non giustificabile resta, malgrado gli sforzi profusi dal Governo, il rifiuto pervicacemente opposto da Banca Centrale al più volte richiesto confronto con le banche in ordine al processo di AQR—confronto che in tutti i paesi interessati dal fenomeno dei crediti in sofferenza ha costituito il meccanismo centrale per l’individuazione e l’adozione di soluzioni che consentissero ai sistemi bancari nazionali di emergere progressivamente dalle difficoltà. Al contrario, ribadiscono, il processo è stato condotto senza regole ed è stato reso privo di contraddittorio, perdendo interamente di valenza e rischiando adesso di indebolire gravemente le banche.
Sonia Tura
Sonia Tura
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