Ore di terrore a Villa Verucchio dove, nella notte, un giovane 23enne, di origini egiziane, ha ripetutamente aggredito e ferito diverse persone armato di coltello, prima di essere fermato e ucciso dai carabinieri. Tutto ha avuto inizio prima della mezzanotte. Il primo ad essere accoltellato un ragazzo di 18 anni che si trovava in piazza per acquistare del tabacco. Senza dire nulla, l'aggressore lo ha raggiunto e attaccato.
È scattata l'allerta, con l'intervento dei militari e le ricerche. Dopo meno di un'ora il giovane – che era entrato irregolarmente in Italia circa due anni fa per poi ottenere protezione internazionale – aveva già ferito altre tre persone, senza apparente motivo.
A quel punto due carabinieri di Villa Verucchio lo hanno affrontato, intimandogli di deporre l'arma. Ma nulla da fare: il giovane ha continuato ad avvicinarsi, scagliandosi contro il Comandante della Stazione. Dopo averlo nuovamente allertato e aver esploso alcuni proiettili di avvertimento, il militare ha sparato i colpi mortali. I quattro feriti sono al Bufalini di Cesena, non in pericolo di vita.
Indagini in corso da parte dei carabinieri del Comando Provinciale di Rimini coordinati dalla Procura della Repubblica. Indagato il militare che ha sparato, con l'ipotesi di reato di eccesso di difesa. "Un atto dovuto", come spiegato dalla procuratrice capo, Elisabetta Melotti. Il 23enne egiziano, aiutato da una cooperativa sociale, stava cercando lavoro. In base a quanto emerso, aveva con sé un Corano. In casa trovati dei farmaci, ma non è certo fossero i suoi.
Il caso entra nel dibattito politico italiano. "Onore al Carabiniere", scrive il vicepremier Matteo Salvini. Sulla vicenda interviene il Sindacato Autonomo di Polizia. "Auspichiamo - scrive - che il capo di accusa di eccesso colposo nella legittima difesa possa cadere appena esperiti gli accertamenti urgenti". Per il Sap la norma "deve essere cambiata al fine di poter svolgere con serenità il nostro lavoro e tutelare pienamente chi legittimamente produce sicurezza".
Nel servizio l'intervista al tenente colonnello Claudio Scarponi, comandante Reparto Operativo Rimini