La legge sul diritto allo studio prevede l’aggiornamento annuale di assegni e borse di studio, in base al variare del costo della vita. Di qui, l’aumento del 2,1% disposto dal Congresso di Stato prima dell’inizio dell’anno scolastico. L’incremento del costo della vita è stato segnalato dal centro di statistica che ha registrato da luglio 2003 a luglio di quest’anno una inflazione del 2,1%. Così, per gli studenti che appartengono a nuclei familiari con un reddito medio pro-capite fino a 9.675 euro, sarà corrisposto un assegno di 2.031 euro. Se il reddito arriva a 12.900 euro, l’assegno di studio viene fissato in 1.354 euro, infine quando il reddito familiare pro-capite è di 16.122 euro, l’assegno staccato sarà di 677 euro. In caso di reddito superiore la legge non prevede alcun assegno di studio. Aggiornati anche gli importi delle borse di studio che sono di 2.902 euro quando il reddito familiare pro-capite è di 9.675 euro, di 1.935 per un reddito di 12.900 euro e di 967, per un reddito fino a 16.122 euro. La legge fissa anche i requisiti per richiedere la borsa di studio che, con la fascia di reddito prefissata, devono prevedere le medie di voto più alte di tutte le materie previste negli ordinamenti didattici della scuola e di tutti gli esami fissati dal piano di studio.
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