L’obiettivo, dichiarato, dell’Esecutivo è quello di favorire i consumi interni e quindi un ulteriore incentivo alla ripresa economica. Ma cosa significa in concreto il calo della monofase dal 17 al 15%? Innanzitutto si vuole tradurre questo risparmio del 2% in effettivo abbassamento dei prezzi al dettaglio, a vantaggio dei consumatori. I commercianti, avendo meno costi e in base ad eque logiche di mercato, dovrebbero avere per così dire un occhio di riguardo per i clienti. D’altra parte, all’impegno economico iniziale dei commercianti - con il pagamento cioè della monofase entro due mesi dall’acquisto della merce - è auspicabile che corrisponda un aumento delle vendite. Tra i beni di consumo considerati più allettanti per sammarinesi e residenti, di certo le automobili per cui si pagherà il 15% di monofase a San Marino, contro il 20% in Italia: una differenza notevole. Ma a differenza degli altri settori per cui il 2% è incentivante per tutti i clienti, sia che siano sammarinesi sia che siano residenti oltre confine – fa notare Piero Reggini, titolare della omonima concessionaria - per il settore automobilistico occorre fare un distinguo: un veicolo acquistato da un cliente italiano sul Titano dovrà essere immatricolato comunque in Italia, di conseguenza la monofase applicata sarà comunque del 20% e non del 15%. In alternativa – aggiunge – si potrebbe studiare un meccanismo diverso, in grado di annullare certe differenze. Una forma di incentivazione che valga per tutti”. La volontà del Governo è comunque quella di monitorare questa soluzione in tutti suoi aspetti, verificando i reali benefici, a lungo termine, per ognuna delle parti in causa. Va considerato tra l’altro che il risparmio del 2% sulla monofase può essere accumulato al già presente divario del 3% sull’Iva rispetto all’Italia, quindi un differenziale del 5% sul prezzo dei prodotti. Lo scopo finale del provvedimento, per far ripartire l’economia, è proprio questo. Nel video l'intervista a Piero Reggini (Concessionaria Reggini)
s.p.
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