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Caro carne: l'allarme dell'associazione consumatori

18 feb 2008
Bistecca
Bistecca
Le associazioni guardano con apprensione alle previsioni di impennata dei prezzi della fettina. Intanto però l’Emilia Romagna sceglie di abbassare dal 5 al 10% i costi di pollo, tacchino e coniglio e i consumi di carni bianche aumentano.
La regione del resto è grande produttrice di carni avicole mentre San Marino le importa direttamente dall’Italia.
Non ci sono allevamenti di questo tipo in Repubblica e questo significa che i prezzi di carni bianche, sul Titano, seguono il percorso italiano. Diverso il discorso per la carne bovina, fornita dalla cooperativa allevatori sammarinesi; rispetto allo scorso anno l’aumento di prezzo è stato del 2, 3%.
“In generale -spiega l’amministratore della cooperativa Edoardo Angelini- gli adeguamenti avvengono una, due volte all’anno, in base all’aumento del costo della vita. Tra la carne italiana e quella sammarinese il prezzo non differisce di molto se la produzione è locale. Ma se la carne è importata dall’estero, allora ci può essere una differenza che varia dal 25 al 40%. Le carni che arrivano da altri paesi possono essere più economiche ma la produzione sammarinese offre garanzie di qualità, provenienza e genuinità. Le leggi in materia veterinaria sono severe e alta è la profilassi igienica e sanitaria dei prodotti posti sul mercato. Il consumatore può comunque scegliere se affidarsi ad un prodotto di casa o ad uno importato, a prezzo più basso. L’importante è chiedere sempre cosa si sta acquistando e guardare al certificato che ne attesta la qualità”.

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