L’interrogativo al centro del convegno organizzato dalla CDLS e dal gruppo Schult’z è "Quale futuro per le nostre pensioni?", il quale è anche il filo rosso che attraversa l’indagine di Gian Paolo Clemente, giovane ricercatore alla Cattolica di Milano.
Lo studio dimostra in maniera inconfutabile che l’anomalia del sistema previdenziale sammarinese è rappresentata da un’età pensionabile fra le più basse, un rapporto tra pensionati e attivi tra i più alti ed un reddito di riferimento per il calcolo delle pensioni tra i più elevati. Tutti concordi, gli esperti, sulla bontà dell’introduzione dei fondi pensione complementari. “La riforma previdenziale del 2005 ha salvato dal disastro finanziario le pensioni sammarinesi – ha spiegato il professor Luigi Pastorelli –. Ma il miglioramento portato al sistema non durerà all’infinito. Lo studio, infatti, prevede il 2020 come data limite oltre la quale il sistema pensionistico entrerà in crisi ricominciando a produrre un disavanzo”.
E sull’introduzione del secondo pilastro anche il segretario alla Sanità ha sottolineato l’importanza di introdurlo al più presto “perché – ha detto Chiaruzzi – un buon sistema pensionistico può rappresentare una straordinaria fonte di sviluppo economico”.
“La politica pensionistica non può essere pensata giorno per giorno – ha aggiunto Chiaruzzi –, ma deve essere programmata con largo anticipo”. Sui ritardi della politica, Chiaruzzi non ha usato mezzi termini: “La politica ha grandi responsabilità – ha detto – non è riuscita a capitalizzare un enorme lavoro di studio e concertazione che non si è mai interrotto”.
Lo studio dimostra in maniera inconfutabile che l’anomalia del sistema previdenziale sammarinese è rappresentata da un’età pensionabile fra le più basse, un rapporto tra pensionati e attivi tra i più alti ed un reddito di riferimento per il calcolo delle pensioni tra i più elevati. Tutti concordi, gli esperti, sulla bontà dell’introduzione dei fondi pensione complementari. “La riforma previdenziale del 2005 ha salvato dal disastro finanziario le pensioni sammarinesi – ha spiegato il professor Luigi Pastorelli –. Ma il miglioramento portato al sistema non durerà all’infinito. Lo studio, infatti, prevede il 2020 come data limite oltre la quale il sistema pensionistico entrerà in crisi ricominciando a produrre un disavanzo”.
E sull’introduzione del secondo pilastro anche il segretario alla Sanità ha sottolineato l’importanza di introdurlo al più presto “perché – ha detto Chiaruzzi – un buon sistema pensionistico può rappresentare una straordinaria fonte di sviluppo economico”.
“La politica pensionistica non può essere pensata giorno per giorno – ha aggiunto Chiaruzzi –, ma deve essere programmata con largo anticipo”. Sui ritardi della politica, Chiaruzzi non ha usato mezzi termini: “La politica ha grandi responsabilità – ha detto – non è riuscita a capitalizzare un enorme lavoro di studio e concertazione che non si è mai interrotto”.
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