La Cgil riminese chiede "qualcosa di più per uscire dalla crisi". A lanciare l'allarme è il segretario generale della Cgil riminese Graziano Urbinati. "Abbiamo analizzato i dati pubblicati da Unioncamere relativi all'andamento delle PMI nella provincia di Rimini nel 3° trimestre 2015 e questi ci confermano pienamente le nostre valutazioni sul permanere dello stato di crisi. Tra l'altro, consideriamo eccessivo da parte di Unioncamere voler giudicare positivamente quel + 1% registrato nel settore delle costruzioni. E' difficile infatti, a fronte di un settore che ha perso il 50% delle sue imprese e relativi occupati, riconoscere come trend di ripresa questa leggerissima flessione positiva. Restano negativi i dati della produzione, del fatturato, degli ordinativi e delle vendite sia nel manifatturiero che nel commercio. Inoltre, i dati forniti dal Centro per l'impiego, che avevano registrato nei primi 9 mesi dell'anno un -5% di avviamenti al lavoro nel turismo e nei pubblici esercizi e l'utilizzo degli ammortizzatori sociali che nel nostro territorio aumenta in controtendenza con l'andamento generale, costituiscono ulteriori elementi che ci portano a considerare quanto siamo ancora lontani dall'uscita dal tunnel della crisi". Senza contare che, secondo il sindacato, la situazione "si farà ancora più preoccupante nel 2016 per effetto del Job's act che riduce drasticamente la portata degli ammortizzatori". La Cgil rilancia perciò il Patto del lavoro regionale. Occorre accelerare la sua attuazione. "Lo stesso Patto per il Lavoro regionale che contiene ottime indicazioni e sostegno concreto alla ripresa delle nostre economie, pur essendo stato sottoscritto dalle istituzioni, dalle parti datoriali e dalle organizzazioni sindacali ancora non decolla - dice Urbinati - Occorre qualcosa di più rispetto a quanto non si sia fatto fino a questo momento. Dopo un primo confronto, infatti, dove abbiamo presentato le nostre proposte, siamo ancora in attesa che altri presentino i propri progetti, posto che, come è ben esplicitato nel Patto regionale, da questa crisi non si esce in solitaria, ma con il concorso di tutti i soggetti coinvolti nel processo economico-produttivo del territorio".
L.F.
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