Il conto finanziario per l’esercizio 2011 chiude con un disavanzo di 15,8 milioni di euro con una previsione per il 2012 di un disavanzo presunto pari a 102,6 milioni. Inizia così la relazione della Commissione per la Finanza pubblica al rendiconto dello Stato, che si dice preoccupata per l’andamento delle entrate e uscite associato alla continua erosione di liquidità intervenuta sui flussi di cassa. Le criticità sono note: la continua riduzione dei volumi import export, la contrazione del numero di imprese, il massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali in un contesto di recessione. Nella formazione del risultato 2011 – si legge nella relazione – contribuiscono sul differenziale negativo tra entrate e uscite, di 60,9 milioni di euro, la rettifica dei residui per 45 milioni, e l’accantonamento al fondo rischio per crediti erariali di 25,1mln di euro. Una analisi a tinte fosche per la commissione, dove il patrimonio dello stato vede aumentare le immobilizzazioni ma si contrae l’attivo circolante, di oltre 500 milioni.
Il percorso di aggiustamento strutturale dei conti pubblici, per la finanza pubblica, si presenta gravoso e complesso. È necessario un maggior contenimento della spesa corrente, perché se le entrate sono diminuite, le uscite sono calate molto meno. La voce tributaria, che rappresenta una parte consistente del totale, ha visto il parziale fallimento dell’imposta complementare sui servizi.
Mentre le mancate riforme, dalla tributaria all’Iva, così come la Pa, faranno scontare alle casse dello stato i relativi ritardi per la loro messa a regime. Infine il richiamo agli organismi internazionali, in particolare il Fondo monetario, per la creazione di un metodo condiviso soprattutto nella gestione del debito pubblico, entrato nel bilancio sammarinese solo di recente.
Giovanna Bartolucci
Il percorso di aggiustamento strutturale dei conti pubblici, per la finanza pubblica, si presenta gravoso e complesso. È necessario un maggior contenimento della spesa corrente, perché se le entrate sono diminuite, le uscite sono calate molto meno. La voce tributaria, che rappresenta una parte consistente del totale, ha visto il parziale fallimento dell’imposta complementare sui servizi.
Mentre le mancate riforme, dalla tributaria all’Iva, così come la Pa, faranno scontare alle casse dello stato i relativi ritardi per la loro messa a regime. Infine il richiamo agli organismi internazionali, in particolare il Fondo monetario, per la creazione di un metodo condiviso soprattutto nella gestione del debito pubblico, entrato nel bilancio sammarinese solo di recente.
Giovanna Bartolucci
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