613 miliardi di dollari. E’ il debito che ha portato alla richiesta di fallimento della Lehman Brothers.
Il crack più catastrofico della storia americana. Questa volta nessun salvataggio in extremis da parte del Tesoro statunitense, e nessuna acquisizione a prezzo stracciato da parte di altri colossi del credito: il rischio di affondare insieme al gigante malato sarebbe stato troppo grande.
“E adesso?” ci si chiede in tutto il Mondo. Altri colossi stanno traballando: titoli finanziari ed assicurativi venduti in tutto il Mondo alla velocità della luce e che ora potrebbero diventare carta straccia come quelli della Lehman.
E’ il conto della globalizzazione finanziaria, presentata come geniale e onnipotente. Per gli investitori è un momento drammatico, ma per i semplici risparmiatori? Per chi ha un conto corrente?
In Italia esiste – per legge – un fondo di garanzia per i depositi: in caso di default si ha diritto ad un rimborso che può arrivare ad un massimo di 103.000 mila euro.
A San Marino non esiste neppure questa sorta di paracadute. O meglio, non esiste una normativa che lo preveda. Sarebbe la solidità della banca - il proprio patrimonio - l’assicurazione per il cliente. Ci sono poi i controlli della Banca Centrale, per verificare la sana e prudente gestione degli operatori. In un momento del genere queste garanzie sono sufficienti per tranquillizzare la popolazione?
E pensare che l’introduzione, anche sul Titano, di un fondo di garanzia era prevista. “L’intenzione – afferma il segretario di Stato Macina – era approvare la normativa entro giugno, poi è arrivata la crisi di Governo e non se ne è fatto nulla”.
Se ne riparlerà, probabilmente, dopo che il Moneyval si esprimerà sulla nuova legge antiriciclaggio del Titano. Nel frattempo, un po’ ovunque, i banchieri continuano a ripetere che l’unico problema – al momento – è una carenza di fiducia; dimenticando però che in un mercato finanziario ad elevatissimo tasso di volatilità come quello attuale la fiducia è tutto. Qualche fila davanti alle banche, di gente decisa a riprendersi il proprio denaro, potrebbe essere l’inizio di un effetto domino devastante.
Il crack più catastrofico della storia americana. Questa volta nessun salvataggio in extremis da parte del Tesoro statunitense, e nessuna acquisizione a prezzo stracciato da parte di altri colossi del credito: il rischio di affondare insieme al gigante malato sarebbe stato troppo grande.
“E adesso?” ci si chiede in tutto il Mondo. Altri colossi stanno traballando: titoli finanziari ed assicurativi venduti in tutto il Mondo alla velocità della luce e che ora potrebbero diventare carta straccia come quelli della Lehman.
E’ il conto della globalizzazione finanziaria, presentata come geniale e onnipotente. Per gli investitori è un momento drammatico, ma per i semplici risparmiatori? Per chi ha un conto corrente?
In Italia esiste – per legge – un fondo di garanzia per i depositi: in caso di default si ha diritto ad un rimborso che può arrivare ad un massimo di 103.000 mila euro.
A San Marino non esiste neppure questa sorta di paracadute. O meglio, non esiste una normativa che lo preveda. Sarebbe la solidità della banca - il proprio patrimonio - l’assicurazione per il cliente. Ci sono poi i controlli della Banca Centrale, per verificare la sana e prudente gestione degli operatori. In un momento del genere queste garanzie sono sufficienti per tranquillizzare la popolazione?
E pensare che l’introduzione, anche sul Titano, di un fondo di garanzia era prevista. “L’intenzione – afferma il segretario di Stato Macina – era approvare la normativa entro giugno, poi è arrivata la crisi di Governo e non se ne è fatto nulla”.
Se ne riparlerà, probabilmente, dopo che il Moneyval si esprimerà sulla nuova legge antiriciclaggio del Titano. Nel frattempo, un po’ ovunque, i banchieri continuano a ripetere che l’unico problema – al momento – è una carenza di fiducia; dimenticando però che in un mercato finanziario ad elevatissimo tasso di volatilità come quello attuale la fiducia è tutto. Qualche fila davanti alle banche, di gente decisa a riprendersi il proprio denaro, potrebbe essere l’inizio di un effetto domino devastante.
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